Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
i a criticare la Raggi. E se invece sguinzagliare pecore e capre per
i giardini incolti della Capitale fosse un'idea tutto sommato sensata?
Anzi addirittura un esempio che può fare scuola. Ve le immaginate a
zonzo saltellanti per Villa Borghese? Una scenetta
bucolica, delizia di pittori e poeti.
Tutti a criticare la Raggi. Povera Virginia. E senza nemmeno analizzare
la portata di questa decisione. E se invece l'impiego degli animali
diventasse una soluzione concreta e a costo zero per far fronte ai
problemi reali di una città indebitata com'è Roma?
Ci avete pensato prima di criticare? O ce l'avete a morte con il
MoViMento tanto da perdere la ragione? Tutto questo è colpa delle giunte
precedenti.
Certo, non è nostra intenzione - badate bene - trasformare quella che
dopo tutto e nonostante tutto rimane la Capitale d'Italia in una
fattoria (anche se di mangiatoie, di trogoli, maiali ve ne sono a
profusione) ma interpretare e riadattare questa brillante
idea del sindaco a seconda dei problemi specifici dei romani affinché
assurga a modello di gestione della cosa pubblica e la nostra Virginia
entri nel Pantheon dei sindaci più apprezzati al pari di Ernesto Nathan o
Argan.
Saprete benissimo che Roma ha un problema atavico nella gestione dei
rifiuti: scandali, discariche abusive, traffici illeciti. Tutte storie
balzate all'onore della cronaca nazionale. Indi per cui se anziché negli
ovini e nei caprini questa volta la risposta
ai problemi della città e chissà forse anche dell'Italia fosse nei
suini?
Dovete sapere che nel Medioevo usavano i porcelli spazzini per mondare
le strade dall'immondizia: e non ha forse Roma un problema rifiuti come
ricordavamo giusto poc'anzi? E allora perché non creare un esercito di
porcelli spazzini alle dipendenze del Comune?
Sono meno costosi, meno sindacalizzati, non chiedono vacanze,
sostituzioni, non vanno in malattia e poi del maiale non si butta via
nulla così torniamo all'autoconsumo. Certo bisognerà fare attenzione a
che cosa mangiano i nostri nuovi spazzini ma non sono
questi i problemi.
Pensate solo alla portata epocale di questa scelta: in futuro nel cielo
ci saranno corvi librati in volo per scacciare le pericolose scie
chimiche e alghe assoldate per depurare le acque dei fiumi senza tutti
quei costosi impianti di depurazione. Uomo e natura,
non più contro ma finalmente insieme.
E così sia e andremo avanti fino al Medioevo: il borgomastro c'è, tra
non molto i porcelli spazzini arriveranno, le corporazioni in verità non
sono mai sparite del tutto. Perché si sa le lobby cattive mai ma le
decisamente più italiche corporazioni quelle sì
che ci piacciono! Resta solo da togliere i vaccini: così avremo anche
la peste bubbonica.
Quindi cittadini preoccupati, anziché scervellarvi giorno e notte su
come gestire al meglio i rifiuti, se conferirli in discarica, se
bruciarli nei termovalorizzatori oppure se provare a dar loro nuova vita
con il riuso, anziché tormentare gli amministratori
che bontà loro non posso risolvere problemi di così vasta portata.
Organizzatevi: comprate un maiale"
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