Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
, ci mancava solo Maurizio Blondet: Salvini doveva parlare meno, ha commesso un errore fatale dimostrando tutta la sua impreparazione culturale … e sia pure con toni ben più garbati di altri, contesta la sua “incostituzionale” uscita sui Rom dichiarando che esistono cittadini da colpire per reati, non rom da censire. E conclude dicendo che secondo lui Salvini è ormai finito. [1]
Forse Blondet, la cui intelligenza e coraggio di parlare chiaro si sono fatti apprezzare in ben altre occasioni, non se lo augura; in compenso qualcun altro sì: se lo augurano, spesso in modo becero e violento, i Saviano, i Vauro, gli Oliviero Toscani; loro e tutta la pletora di politicastri che in questi ultimi anni hanno governato il nostro paese tra scandali più o meno affossati (Banca Etruria e Monte Paschi, dice nulla?) vergogne più o meno messe sotto lo zerbino (qualcuno si ricorda del Forteto?), sedere all’aria davanti alla Merkel e a tutta quanta l’eurocrazia. Questa “bella gente” e i loro più o meno finanziati lacchè, per non parlare di pitonesse, fattucchiere & befane di professione, sono da settimane impegnati in una colossale “coprolalia” che francamente ha del disgustoso e del monotono e va ben oltre il sacrosanto diritto di critica e opposizione; diritto che essi sono i primi a reclamare, abusandone spesso e volentieri, quando la gente si stufa di loro e li scaraventa all’opposizione, molto più restii a concedere quanto per disgrazia locale, regionale e nazionale detengono il bastone del comando.
Qualche esempio? Salvini “un imbecille dallo scranno del
ministero degli interni (….) il governo
gialloverde ricorda vomito e bile “ (Vauro); [2]Quanto alla Matilde Serao dei nostri giorni (senza offesa, sia chiaro, per l’esimia
scrittrice), Roberto Saviano, supera se stesso nella “qualità” delle offese
(buffone…) scomodando nientemeno che “il ministro della malavita”, definizione
affibbiata a Giovanni Giolitti. Immaginarsi se, a parti invertite, cose del genere le dicesse un Marcello Veneziani, o anche il sottoscritto ...
Ma perché dare voce ai soliti noti? Lasciamo il signor Saviano nel suo lussuoso attico a New York (chissà perché, questi sinistri sono sempre al caviale e champagne) e vediamo, piuttosto, la risposta entusiastica delle gente a un ministro dell’interno che prova a “rialzare la testa”, a dichiarare guerra al politically correct e alle sue scorie, e soprattutto – cosa incredibile, inaudita, scandalosa in questo paese – prova a mantenere ciò che ha promesso in campagna elettorale.
Perché ovviamente si può essere in disaccordo con la sua politica, si può anche al limite trovare da eccepire alla “forma” di certe sue affermazioni: ma il Blondet (e non certo solo lui) dovrebbe spiegarci come si può perseguire un “cittadino che commetta un reato” di cui non si conosca l’identità.
Il problema è tutto qui. Ci sarebbe da scandalizzarsi se ai
Rom, Sinti etc. venisse chiesto un qualcosa di diverso dagli altri, imputabile
per l’appunto alla loro etnia. Ma le anime belle non si rendono conto (o
meglio, fanno finta di) che è esattamente il contrario: si tratta di estendere
anche a loro quello che per tutti gli altri cittadini è già un obbligo, ovvero
anagrafe, codice fiscale, etc. Anche questo è “fascismo”? E questo ci viene
detto proprio da quel PD chi ha cercato di schedare gli italiani in tutti i
modi possibili e immaginabili per depredarli fiscalmente, o da chi
contropropone di schedare i “fascisti”, lasciando immaginare con quanta elasticità
verrebbe applicata quell’etichetta, fino a comprendervi qualsiasi pur larvata
forma di pensiero non allineato? Tutto questo poi senza parlare di tutta una serie di enormi problemi che derivano dalla mancata integrazione della maggior parte di queste persone; integrazione che essi sono sovente i primi a non volere. Spiegatelo dunque per favore, al disoccupato a cui viene tagliata la luce o il gas perchè non riesca a pagare le bollette, perchè invece a certi altri determinate forniture vengono erogate gratis. Lo spieghino i politici, i giornalisti ben remunerati, gli intellettuali dalle pance piene e dalle teste vuote, dall'alto dei loro attici e dei loro principeschi emolumenti (a proposito; per via dei pianti per il minacciato taglio dei vitalizi della casta stiamo rischiando una alluvione su scala nazionale).
Andate a dirle alla gente, queste cose. A chi in questi anni ha perso un lavoro, a chi ha visto ridursi drasticamente la sicurezza, la qualità della vita, le prospettive. Se nella tradizionalmente rossa toscana ci sono piazze piene di persone che applaudono con entusiasmo Salvini la colpa non è certo della gente. E’ dei Rossi e dei Nardella della situazione, che adesso vorrebbero mobilitare le “piazze” (quali, quelle dei salotti buoni, della marchese tumistufi o dei fighetti alla Gucci e Cardin, o per caso quelle dei loro “amici” dei centri sociali?) dopo che per anni hanno finto di non vedere che la “loro” sinistra tutto era fuorché “popolare”?
Quegli stessi che pochi giorni fa hanno ipocritamente parlato di chiusura del campo nomadi del Poderaccio, in seguito alla tragedia in cui ha perso la vita un giovane di neppure trent’anni, e ora fanno gli scandalizzati per una misura che persino Pisapia a Milano aveva ipotizzato? Lo chiedano ai familiari e agli amici di quel povero ragazzo, di scendere in piazza con loro!
Se il 24 giugno anche una sola delle tre importanti città toscane (Siena, Pisa e Massa) e alcuni centri minori venissero finalmente liberati dall’asfissiante egemonia sinistra, forse Rossi e Nardella dovrebbero iniziare a preoccuparsi di qualcos’altro, e cioè di cercarsi un lavoro. Perché il popolo italiano e toscano comincia ad essere veramente stanco di loro e li sta licenziando. E un giorno, in piazza, potrebbero essere altri a scenderci e non certo per acclamarli o tanto meno “ringraziarli”.
Se Lega e 5 stelle riusciranno a resistere agli assalti, ai tentativi di dividerli, all’odio forsennato che non viene certo solo da sinistra, ma avranno l’intelligenza di capire che la maggior parte degli italiani li apprezza soprattutto per il tentativo di restituire a questo paese di lacchè un minimo di dignità, allora veramente qualcosa nel regno dei Gattopardi potrà cambiare. E questa sarebbe forse la rivoluzione più epocale dai tempi dell’Impero Romano o giù di lì.
Inserito da Saverio Gpallav il 27/06/2018 09:09:24
gli uccelli del malaugurio fanno semplicemente il loro mestiere. Quando diffondono falsità vanno smaschetati. Mi preoccupa molto di più chi si augura il disastro umanitario durante le operazioni di contenimento dell'immigrazione clandedtina. Non aspettano altro che il morto, possibilmente minorenne. Una o meglio più vittime sacrificali per scatenare la canea contro le politiche del nuovo governo e resuscitare il Pd. Queste le dichiarazioni attribuite a un beniamino dei radical chic passate sotto silenzio dagli organi di dis-informazione https://youtu.be/54SEnybQPb8 https://youtu.be/54SEnybQPb8
Non possiamo nn dirci conservatori, e allora attenti con la santificazione della tecnologia
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