Editoriale

Breve ma sentito elogio dell’opportunismo e dell’uso del lacchè

Dalmazio Frau

di Dalmazio Frau

rivismo, almeno nel nostro Paese, è una nobile arte che si riesce a perseguire in maniera direttamente proporzionale alla mancanza di talenti veri e propri e della conseguente capacità di comprendere i propri limiti. Essere arrivisti infatti non è facile, certo, come ogni arte necessita innanzitutto di un dono naturale, di un'inclinazione sin dalla nascita alla facoltà della mediocrità e del leccaculismo, ma se si cresce in un ambiente di necessarie frustrazioni, tra eccessi di autostime e sovraconsiderazione di sé stessi, le possibilità di raggiungere i più alti vertici nel campo, è quasi certa.

L'arrivista, detto anche più volgarmente "sgomitatore", talvolta definito da alcuni particolarmente inclini alla tolleranza come "emergente" il più delle volte è uno degli innumerevoli meschini privi di vero talento e di successivi studi che però, dotato di una non comune capacità nel presentarsi in pubblico come non è, riesce spesso ad imbonire i più poveri di spirito spacciandosi per persona di cultura superiore e per eccellente professionista. Altra caratteristica morfologica da seguire attentamente per coloro che volessero intraprendere la carriera dell'arrivista è la maldicenza continua, la calunnia e la detrazione applicata sistematicamente e senza riserve per alcuno sia che si sia amici (anzi meglio) sia che si sia nemici o semplici conoscenti. A questa si deve poi aggiungere una continua dose di arrogante superbia nel ripetere spesso, con per nulla celato vanto, di essersi "fatti da soli", di non aver bisogno di maestri e di provenire dal popolo.

Lo sgomitatore seriale e compulsivo deve sempre praticare così il continuo cambio d'opinione e di casacca, l'essere sempre pronto - e prono - ad agire da debole con i forti e forte con i deboli, rapido nell'impadronirsi di idee, pensieri e progetti altrui per spacciarli per propri con insistente onnipervasività.

Se voleste essere perfetti arrivisti inoltre, dovrete premunirvi della subumana capacità di lamentarvi in continuazione, di piangere miseria con tutti per riuscire a "scroccare" ovunque e non appena sia possibile, tra un'imbucata e un'altra, con naturalezza e assoluta mancanza di qualsiasi classe. Lo sgomitatore in genere si rifà ai più noti codici della tuttologia e tratta con sicumera di qualsiasi argomento abbia avuto sentore dalla fisica quantistica all'ermetismo rinascimentale. per lui non esistono limiti né decenza.

Essere arrivisti costa fatica e poco denaro, perché l'arrivista, soprattutto il principiante in genere si appoggia facendosi trainare a una figura invece il più delle volte migliore di lui, che si assume l'ingrato compito di mantenerlo avendone commiserazione.

Forma questa di pietas ineluttabilmente destinata ad essere ripagata con rabbiosa ingratitudine dal beneficato, che dopo essere stato introdotto ai cosiddetti "giri che contano" si comporta non diversamente dalla serpe della ben conosciuta favola di Esopo.

L'arrivista è quella persona che sta dietro di voi in una porta girevole ma trova il modo di uscire per primo, dimostrando così una capacità che voi non avrete mai perché la sua infaticabile spinta al potere e al denaro è molto più forte delle vostre virtù e dei vostri principi. Basta vedere gli altri non come amici o persona ma come gradini, porte, opportunità, vascelli da usare e abbandonare appena il vento lo consente. Diceva Honoré de Balzac: «Gli arrivisti sono come le scimmie che si arrampicano sugli alberi, delle quali ammiriamo l’agilità. Ma una volta arrivati in cima mostrano soltanto le loro parti vergognose», essi sono capaci di scalare i gradini della società con un’abilità a dir poco sorprendente, lasciando al palo tutti i loro concorrenti, superando ogni ostacolo, sprezzando ogni rischio in quanto completamente  privi di pudore; senza alcuna vergogna essi ignorano cosa sia la decenza. E per questo che, giunti anche in posizioni di prestigio, si rivelano per quello che sono, mediocri nullità, ma di successo. Va anche detto che difficilmente l'arrivista giunge in cima, troppo impegnato com'è a non far salire che sta intorno o davanti, a differenza dell'ambizioso che s'impone delle regole e rispetta quelle degli altri, dotato di coraggio che lo portano ad affrontare anche situazioni di estremo rischio, e che  non è disposto a “giocare sporco”, volendo essere apprezzato per il proprio valore, l’arrivista è una persona che punta al successo incurante delle regole e se gli altri sono per lui un ostacolo, non si fa scrupoli di attaccarli con ogni mezzo, passando sopra ai sentimenti, all’amicizia e a qualunque emozione possa essere di freno al raggiungimento dei propri scopi, egli usa il denaro ed il potere come strumenti di prevaricazione e se ostenta generosità è sicuramente finalizzata, in quanto non farebbe mai niente che non gli procuri un tornaconto.

Se vantate competenze e conoscenze che non avete, sappiate che siete già sulla buona strada per essere dei provetti arrivisti, munitevi di una parlantina sciolta, non abbiate timore ad autoincensarvi dinanzi a chiunque, siate soprattutto voi il problema che affermerete di poter risolvere in quanto sapete bene che dopo un treno ne passa sempre un altro, spesso diretto nella direzione opposta alla quale sino ad allora avevate deciso di andare, ma voi, infaticabili e tetragoni a qualsiasi dignità saltateci sopra, di certo vi condurrà in un paese privo di specchi.

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