Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
ggi, giovedì 5 aprile, è a suo modo una giornata storica nell’Italia della cosiddetta II Repubblica. Alla scadenza dei 20 anni dalla prima entrata il Parlamento come leader della Lega Umberto Bossi si è dimesso dalla guida del partito che aveva fondato. Sappiamo che non si tratta di naturale avvicendamento, ma di vero e proprio terremoto provocato da una brutta faccenda di soldi.
Nelle stesse ore è stata varata dal governo dei tecnici la riforma del lavoro che scontenta tutti: confindustria e sindacati che negli ultimi giorni avevano aspramente duellato tirando in qua e in là la questione del reintegro per chi venga licenziato senza giusta causa, strillano come aquile che la riforma fa schifo, e siccome i panni sporchi si lavano in famiglia, la signora Marcegaglia strepita con la stampa internazionale che il risultato sarà una stretta da parte delle imprese nelle assunzioni.
Con raro sprezzo delle convenienze e dell’opportunità la suddetta signora minaccia di fatto ritorsioni, della serie: non ci avete dato quello che volevamo e noi non assumiamo più, andate tutti al diavolo. Già peccato che al diavolo ci vada l’Italia.
In contemporanea ovviamente il famigerato spread risale a livelli di guardia, le borse soffrono e si registrano altri suicidi per disperazione economica.
Già, si tratta di una giornata storica, lo schifo generato da chi ci governa a tutti i livelli, non solo politici, raggiunge l’acme.
Siamo travolti da un’ondata di nausea, di paura, di senso acuto della fine.
Un caro amico oggi mi scriveva via sms che i suicidi di cittadini disperati è un segnale terribile che stiamo trascurando, tutti, il presidente della Repubblica, in primis, che si occupa di tutto tranne che dei cittadini della Repubblica che presiede.
Dovremmo scrivere una lettera al Presidente, mi scriveva, e in questa giornata drammatica mi ha fatto sorridere dolcemente perché mi ha dato la misura di credere ancora in qualcuno, Napolitano. No, caro amico, non ti illudere purtroppo il Presidente ci ha dimostrato di essere come tutti vittima di logiche che non sono quelle del bene del paese.
Non mi piace essere catastrofista, non mi piacciono i predicatori di sventure, amo il buon carattere degli italiani che confidando nello stellone non si sono mai abbattuti.
Ma oggi è diverso. Dobbiamo avere paura, anzi dobbiamo avere terrore del futuro dove degli sconsiderati ci stanno portando con allegra sicurezza.
Monti sta dimostrando un fallimento tragico, e con la sicumera tipica dei professori ci dice che lui e il suo governo stanno facendo bene e giustamente. NON È VERO.
Non è vero perché la media di due suicidi il giorno dice che non siamo sull’orlo del baratro, ma stiamo già precipitando, quel che non sappiamo è dove e quando ci sfracelleremo.
Perché ci sfracelleremo. Da oggi è una certezza.
Il 5 aprile 2012 è stata una giornata storica, una Waterloo globale, e all’orizzonte non c’è neppure la consolazione di uno Stendhal che ci scriva un romanzo.
Perché il vero dramma non è la rovina, ma la miseria che l’accompagna, priva anche di qualunque nobiltà che ha la sconfitta. Solo il meschino epilogo scritto da miserabili.
Inserito da Maris Davis il 06/04/2012 06:35:08
Ringrazio chi mi ha indirizzato a questo sito (Rai 1 questa mattina). Molto bello .. Non condivido però questo articolo del tutto pessimista, in fondo qualcosa di buono è accaduto: le dimissioni di Bossi (voi non sapete quanta gioia ho nel cuore). ".. per anni ho vissuto nelle stanza buie e senza sole dove anche l'anima ti fa sentire sporca per quello che sei costretta a fare. Un giorno una luce mi ridiede la Speranza" (tratto dalla mia biografia) .. La speranza appunto, mai perdere la speranza .. Buona Pasqua a tutti.
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