Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
Leggetela perché questa è solo casualmente la mia storia, questa è la vostra storia, la nostra storia di cittadini ridotti allo stato di sudditi, senza tutele in nome delle, perennemente vuote, casse delle amministrazioni, locali o centrali; sudditi vessati senza speranza di giustizia in nome della guerra ai furbi, che penalizza gli onesti.
Tornata dalle vacanze il 31 di agosto, che cadeva di sabato, faccio per prima cosa quello che ognun fa: controllo la posta. Bene, a parte qualche prevedibile bolletta e altrettanto prevedibile pubblicità non c’è niente di rilevante.
Il martedì successivo, 3 settembre trovo nella cassetta della posta una busta bianca anonima, contiene una fotocopia sbiadita che reca nell’intestazione il logo della Polizia Municipale di Pistoia e l’oggetto risulta essere un Avviso di deposito firmato, sempre a stampa, da un Messo notificatore, e datato 29 agosto (occhio alle date!) dove mi si fa presente che devo recarmi presso la Casa Comunale a ritirare un atto.
Fra me e me mi dico che non può essere una multa, quelle arrivano per raccomandata, poiché risiedo a Pistoia da poco tempo mi informo presso parenti e amici: tutti mi confermano che a loro (residenti a Pistoia) le multe arrivano per raccomandata.
Dunque la mia non può essere una multa.
Francamente mi viene anche il dubbio che si possa trattare di uno scherzo, ormai stampare una carta in bianco e nero al computer è un gioco da ragazzi.
In ogni caso la mattina dopo 4 settembre devo andare tre giorni ad un convegno, e poi a Roma sempre per lavoro, mi dico che mi recherò alla Casa Comunale al mio ritorno il 13 settembre.
Tornata dalla mia lunga trasferta trovo l’avviso di una raccomandata depositata alla posta datata 5 settembre. Andrò a prenderla il lunedì successivo 16 settembre.
Perdo praticamente una mattinata per ritirare la raccomanda che contiene… lo stesso foglietto della Polizia Municipale, stessa data stesso messaggio.
Le date però cominciano a non tornare. Dunque, il messo comunale sarebbe venuto a casa mia a consegnarmi la multa il giorno 29, non trovandomi mi lascia un foglietto con quella stessa data e un altro evidentemente nello stesso giorno lo consegna alla posta perché mi sia recapitato come raccomandata.
Peccato però che il 31 agosto nella mia cassetta della posta quella busta lasciata dal Messo Comunale non ci fosse e sia apparsa solo il 4 settembre. Se il controllo della posta fosse stato fatto solo da me il giorno 31 di agosto si potrebbe eccepire che non mi sono accorta della presenza di una ulteriore busta, ma eravamo in due a controllare, quindi non c’è errore da parte mia. Il 31 di agosto la busta che avrebbe dovuto essere consegnata il 29 non c’era!
Qualcosa non torna
La mia preoccupazione aumenta e chiamo il comando dei vigili ai quali chiedo spiegazione di cosa possa essere l’atto la cui giacenza presso la Casa comunale mi è stata notificata.
Una multa, mi sento rispondere.
Ma come, le multe non le mandate via raccomandata? No, il Comune ha deciso di mandarle tramite messo.
La risposta non corrisponde a quanto già mi era successo in precedenza e a quanto avevo verificato con il breve giro di telefonate a parenti e amici, qualcosa non torna.
Bisogna recarsi immediatamente alla Casa Comunale, alle 15, all’apertura degli uffici sono davanti ad un signore in divisa con i miei due foglietti identici.
Mi viene consegnata una busta contenente… una multa! Ok, avrò fatto qualcosa di sbagliato, pagherò l’ennesimo obolo, però poiché nella furia mi sono dimenticata gli occhiali e sono curiosa di sapere di cosa si tratti, magari saldo subito e mi togo il pensiero, chiedo al tipo di leggermi che infrazione io abbia commesso.
Testuali parole: –Signora, lei è passata con il rosso e non ha dichiarato di era al volante dunque deve pagare 298 euro per mancato rispetto dell’intimazione contenuta nel verbale ecc. ecc.
Cado dalle nuvole: – Scusi, ma cosa dice, di che verbale sta parlando? Io non ho mai ricevuto alcun verbale, alcuna notifica, alcuna multa.
Il tipo mi manda da un collega che fa una ricerca sul terminale e mi dice, che il 15 gennaio la mia macchina è passata con il rosso, tale infrazione mi è stata notificata il 30 marzo successivo con il solito sistema: il messo è venuto a casa mia, non mi ha trovato ha lasciato in busta bianca un foglietto come quello che ho appena ricevuto, quindi il solito foglietto mi è stato rimandato per raccomandata.
Chiedo se risulti ch’io abbia mai ritirato questo atto, no.
È ovvio, non ne ho mai avuto notizia e neppure ho ricevuto raccomandata che invitasse a ritirare qualcosa in giacenza alla posta.
Scusate, ma se anche a voi risulta ch’io non abbia mai ritirato l’atto di notifica della multa come posso essere accusata di non aver rispettata l’intimazione che esso conteneva?
Non mi rispondono, facendomi capire che non sono affari loro.
Posso rivolgermi all’URP, ufficio Relazioni con il pubblico, ma solo la mattina successiva.
La mattina successiva sono davanti ad un altro tipo in divisa, al quale narro tutta la vicenda, e che per tutta risposta mi dice di fare ricorso. In ogni caso il ricorso posso farlo solo per la seconda multa (quella che dipende dal fatto che non ho ricevuto la prima) perché loro, riguardo alla prima, opporranno la decorrenza dei termini per il ricorso.
Già ma se io non ho ricevuto la prima è ovvio che sono decorsi i termini, che razza di regole sono?
Mi risponde che io potrei non aver ritirato la multa per non pagarla opponendo l’argomentazione che sto per l’appunto opponendo: – Così nessuno pagherebbe più niente.
In effetti è vero, potrei approfittare del sistema dire che non ho ricevuto niente e cercare di farla franca. Ma se la notifica della multa non l’ho veramente ricevuta in nessuna forma perché devo essere punita per la possibile furbizia di altri?
Ovviamente basterebbe che invece del farraginoso sistema del messo comunale si affidasse la notifica e consegna della multa ad una raccomandata. Quella deve arrivare e io, se non vado a ritirarla, mi espongo a gravi rischi compreso quello di non ritirare la carta di credito nuova, il contratto del mio editore, o magari la notifica che uno zio d’America che non sapevo di avere è morto lasciandomi erede universale di una fortuna!
Naturalmente c’è sempre il furbo che decide, come stile di vita!, di non ritirare alcuna raccomandata, ma è un idiota perché prima o poi le multe inviate e non pagate perché non ritirate finiranno in cartella esattoriale, con un notevole aggravio di spese e interessi. Quindi in realtà il problema di evitare di pagare non c’è.
A questo punto, visto che ci sono, chiedo delucidazioni su questa pratica barbarica che costringe il cittadino a doppi viaggi (poste e casa comunale) per ritirare una multa con conseguente richiesta di permessi al lavoro (tanto che a Bologna il Consiglio comunale ha deliberato di eliminare tale possibilità e mandano tutto via raccomandata). Lo chiedo perché, come ho già detto, mi risulta che solo in alcuni casi viene impiegato il messo in altri viene mandata la raccomandata con la multa medesima.
La risposta ha dell’incredibile: messo o raccomandata viene deciso casualmente e arbitrariamente, la legge consente di usare diversi mezzi di notifica e loro li usano tutti.
Obbietto che si tratta di un sistema tendenzialmente discriminatorio: perché un cittadino viene graziato del doppio viaggio (poste e casa comunale ) e uno no? Perché i cittadini non sono tutti uguali e come tali soggetti agli stessi disagi o privilegi?
Ovviamente le mie argomentazioni rimbalzano sulla inflessibilità ottusa del diritto a fare quello che fanno.
Va bene, finiamola, farò ricorso almeno per la seconda multa.
Nel frattempo pagherò la prima, quindi chiedo di poterla ritirare.
Impossibile.
Devo esibire il foglietto di notifica lasciatomi dal messo!
Trasecolo, mi sembra di essere in una delle farse brevi di Metz e Marchesi (non scomodo Kafka perché ho troppo rispetto per un grande scrittore). Sono lì a dichiarare che la seconda multa non ha senso perché della prima non ho mai ricevuto notifica e loro, per consegnarmela una volta che ne ho avuto contezza, mi chiedono per l’appunto il foglietto di notifica la cui mancata consegna ha innescato tutto il pasticcio!
Non ci credo! Non ci voglio credere!
Provo a far percepire all’impiegato in divisa l’assurdità della situazione, un’assurdità inutilmente punitiva nei confronti del contribuente.
Niente da fare, sono le regole.
Basta, andate al diavolo, vedrete i mie soldi se e quando mi arriveranno nella cartella esattoriale, nel frattempo per cercare di avere almeno un po’ di giustizia mi rivolgerò al Prefetto sperando nella sua sensatezza e intelligenza delle storture del sistema a danno dei cittadini per bene.
Inserito da bertina03 il 18/10/2019 09:40:18
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