Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
Novembre 2019-Lungotevere
in mezzo agli urrà della carta stampata.
il vento respirava,
un pianoforte riempiva i vuoti.
Roma.
Città di Primavera che m'hai reso
quel che sono,
me e mille altri:
scapestrato e folle insieme,
provincia di me stessa,
che c’hai dato voce e occhi;
tu che c'hai dato altri natali,
altre tombe; morti sacri da ricordare,
poeti da venerare;
tu che c’hai dato lo sguardo dei coraggiosi,
e le gambe instancabili dei poveri,
l'ardore di chi è ricco solo di virtù e
sa di non poter pagare le giornate,
la verità degli intellettuali
poveri di spirito e lo spirito
delle regine dei quartieri bassi,
con in mano un violino e una promessa.
Roma, che ai tuoi acquisiti
hai dato la forza d'essere più
d'un Italiano,
sempre meno d'un Romano,
che c’hai reso fino alle ossa
cittadini di una giungla di case
invecchiate dietro ai poeti,
ai buffoni persi per i vicoli.
Roma santa, Roma di profumi logori
come le scarpe dei tuoi ciabattai;
Roma con i tuoi usurai,
e i tuoi lamenti, e le tue urla da piazza
e i tuoi tormenti.
Roma con i tuoi tavolini pieni di sole,
e i tuoi caffè lasciati andare, e le parole
che raccatti all'angolo dei marciapiedi
di un centro immaginato.
Roma che c’hai fatto sputare
le parole di bocca,
che c'hai aperto lo stomaco;
Roma che c'hai dato il cuore dei
disperati e il fegato dei miserabili,
Roma con la tua ipocrisia
Intellettuale, Roma
Col tuo caos accidentale,
Roma che hai accolto,
distolto l’attenzione
Roma che adotti, e
Cresci;
ti vidi in una primavera come questa.
Questa non è una primavera come quella.
Che il silenzio ti veste ora
Come un abito da sera,
il vento respira.
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