Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
Occhio Bionico
Dopo avere impiantato per la prima volta al mondo una protesi retinica in grado di ridare parzialmente la vista a pazienti ciechi, l' èquipe di Stanislao Rizzo, direttore dell'Unità operativa di chirurgia oftalmica dell'Azienda ospedaliera universitaria pisana, prevede di operare altre 4 persone entro la fine dell'anno. I risultati sui 4 pazienti già sottoposti a intervento sono infatti «davvero incoraggianti», sottolinea l'Aoup ( Azienda Ospedaliera- Universitaria Pisana) in una nota. Gli operati «stanno ottenendo miglioramenti visivi obiettivamente tangibili», assicura l'azienda. «Il primo paziente, operato il 29 ottobre 2011 (uomo, 59enne, occhio destro), dopo 5 mesi di riabilitazione ortottica riesce adesso a distinguere la forma (tondo, quadrato e triangolo) di figure bianche su sfondo nero e viceversa e, cosa alquanto sorprendente, riesce a leggere lettere di 15 cm di altezza. Vede inoltre le ombre e intravede i contorni dei volti. Il secondo paziente, sottoposto a impianto il 10 dicembre 2011 (uomo, 30 anni, occhio destro), dopo soli 3 mesi di riabilitazione ha ottenuto i medesimi risultati del primo nonostante il più breve periodo di rieducazione. Distingue infatti le figure bianche su sfondo nero e viceversa, riconoscendone pure la forma». Anche lui «riesce a leggere lettere di 15 cm di altezza». E ancora: «Il terzo paziente, operato il 9 febbraio 2012 (donna, 55 anni, occhio sinistro), dopo un mese e mezzo di riabilitazione riesce già a distinguere figure bianche su sfondo nero e viceversa, seppur non ne identifichi la forma. Infine il quarto paziente, operato il 29 marzo 2012 (uomo, 47 anni, occhio destro), non ha ancora iniziato la riabilitazione».
«Tutti i pazienti operati non hanno avuto alcuna complicazione - assicura l'Aoup - nè durante la chirurgia nè nel periodo di follow-up. I risultati ad oggi ottenuti sono sorprendenti: gli stessi scienziati della Second Sight, l'azienda californiana produttrice dell'impianto, sono entusiasti dei loro continui miglioramenti. A questo punto, considerati i risultati ottenuti finora, non si riescono a prevedere quali possibilità di recupero visivo possano avere i pazienti sottoposti a intervento». «L'impianto di protesi retinica - ricorda l'azienda pisana - consiste in un dispositivo, denominato Argus II, in grado di ripristinare una parziale capacità visiva in pazienti affetti da malattie degenerative della retina, che causano una cecità quasi completa in entrambi gli occhi. L'intervento, ad altissima complessità, impianta una protesi (microchip epiretinico) costituita da minuscoli elettrodi collegati alla retina del paziente, che captano dei punti del messaggio visivo attraverso una telecamera molto piccola. Gli elettrodi dialogano con la retina compromessa dell'occhio malato, traducendo un modello primitivo di possibilità di vedere oggetti che si spostano nell'ambiente e di riconoscerli». «Pisa è stato il primo ospedale al mondo a iniziare l'impianto su pazienti» di questo occhio bionico, «una volta terminata ufficialmente la fase di sperimentazione, portata avanti anche in altri Paesi e durata all'incirca una decina d'anni».
Inserito da Loredana il 11/04/2012 10:14:17
Davvero strabilianti questi risultati, e anche incoraggianti, letti la mattina all'inizio della giornata. Queste sono le notizie che vorrei trovare in prima pagina, tutti i giorni! Grazie.
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