Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
Grandi eventi in arrivo nella città del giglio. Ancora una volta il Maggio – eccellenza tutta toscana e soprattutto fiorentina – accende le luci della ribalta nel capoluogo toscano, questa volta per l’inaugurazione di un altro, atteso tempio della musica. A dieci anni esatti dall’inaugurazione del Teatro del Maggio (21 dicembre 2011) il 21 dicembre 2021 alle ore 17:45 si apre il sipario sulla Sala Zubin Mehta, dedicata al grande Maestro per sottolineare il profondo legame di reciproco affetto con il Maggio e la Città e più di mezzo secolo di fecondo e intenso sodalizio musicale, culturale e personale. Un evento che va ben oltre la dimensione cittadina o regionale; a provarlo, le presenze eccellenti previste in sala, in primis il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, insieme alla seconda carica dello stato, la Presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati. Insieme a loro, il ministro della Cultura Dario Franceschini, la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese, il vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura David Ermini, l’Arcivescovo di Firenze Cardinale Giuseppe Betori, la direttrice dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale Alessandra Guidi.
La Sala Zubin Mehta realizzata, come il Teatro del Maggio su committenza del Comune di Firenze, dalle imprese Sac spa e Igit spa e progettata dallo studio ABDR Architetti Associati è un tassello decisivo verso il termine del progetto complessivo del Maggio Musicale Fiorentino previsto verso la fine del 2022 con il completamento dei ponti mobili del palcoscenico della sala lirica, l’apertura dei ristoranti e del parcheggio interrato e che renderà il Maggio, oltre che un polo di produzione musicale di riferimento internazionale, un complesso dal punto di vista tecnologico all’avanguardia mondiale. Una sala realizzata in armonia e coerenza con la sala lirica e che può definirsi eclettica, polivalente per la sua versatilità e con parametri di acustica eccellenti; è un auditorium, sì, ma che può essere usato per rappresentazioni liriche, concerti da camera; può diventare una sala da conferenze con capacità di posti variabile da 1100 alla metà circa. Il nuovo auditorium rappresenta anche una sfida vinta nel rispetto puntuale dei tempi previsti e con i lavori eseguiti nella difficoltà e nella crisi di questo lungo periodo.
Un nuovo che ricupera anche alcuni tasselli di antico. Ha fatto molto discutere, soprattutto tra gli appassionati di lunga data, il destino del vecchio, glorioso Teatro Comunale; ebbene, farà sicuramente piacere rivedere nell’Auditorium l’affresco del pittore e scenografo fiorentino Gianni Vagnetti trasferito dall’ex teatro Comunale. Alla ricollocazione nel nuovo Auditorium sinfonico del teatro del Maggio, in vista dell’inaugurazione della struttura il prossimo 21 dicembre, hanno presenziato l’assessore ai Lavori pubblici Titta Meucci e il Sovrintendente del Maggio Alexander Pereira. L’affresco di Vagnetti è stato collocato nel loggiato di ingresso al nuovo Auditorium, luogo ideale per la sua adeguata valorizzazione. Oltre all’affresco di Vagnetti, torneranno a splendere nel nuovo Auditorium anche il lampadario disegnato dall'artista Carlo Scarpa per i vetri di Murano della ditta Venini che si trovava nel foyer del Comunale; i calchi di Bruno Innocenti che erano presenti sulle pareti dello stesso foyer; i tre mascheroni di Mario Moschi che rappresentano Beethoven, la Commedia e la Tragedia che adornavano la facciata tergale del teatro. Ma anche i lampadari quadrangolari di Venini, i quattro corpi illuminanti cubici in vetro di diversi colori e vari altri lampadari e lampade artistici in vetro di Murano.
Grande soddisfazione è stata espressa da vari esponenti delle istituzioni; per il ministro dei Beni Culturali Franceschini “ La costruzione dell’Auditorium di Firenze va nella direzione che noi dobbiamo perseguire: affiancare alla salvaguardia del patrimonio storico la creazione di luoghi nuovi, che custodiscano, come in questo caso, il grande patrimonio della lirica, ma che guardino al futuro in termini di tecnologia, di efficienza e di modernità”.
Per il governatore della Toscana Eugenio Giani “ Il nuovo Auditorium del Maggio Musicale Fiorentino è un’opera che aggiungerà al nostro mondo suoni più belli ed è con emozione e gioia che ne saluto l’apertura: spazio unico nella sua specialità, in cui l’architettura del suono incontra l’architettura della costruzione, dove l’abbraccio perfetto con cui la musica accoglie chi la cerca, rinnoverà ogni volta la magia dell’ascolto.”
Il sindaco di Firenze, Dario Nardella, ha dichiarato: “ Un gioiello artistico, tecnologico, architettonico. È la nuova sala Zubin Mehta, il nuovo Auditorium concertistico, che completa il nuovo teatro del Maggio Musicale Fiorentino e che viene aperto al pubblico con una triplice inaugurazione: il 21 dicembre alla presenza del Capo dello Stato, il 22 con il concerto per la città e il 23 con la prima opera in Auditorium, Fidelio di Ludwig van Beethoven.
È davvero una forte emozione condividere questo momento. Per anni abbiamo seguito passo dopo passo, progetto dopo progetto, le varie fasi di realizzazione del grande polo musicale fiorentino. Un complesso, di proprietà comunale, al passo con i tempi anzi avveniristico: il nuovo Auditorium sarà una sala moderna, estremamente flessibile, adatta a ospitare concerti sinfonici, opere liriche e inoltre multimediale, grazie a una scenotecnica avanzata. Un luogo ideale anche per convegni e congressi che va quindi a aumentare notevolmente gli spazi adibiti a questo settore in città.”
Alexander Pereira, sovrintendente del Maggio: “Sono molto felice di essere testimone di un momento tanto importante e significativo della vita del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino e per la città di Firenze e la Regione Toscana, ma anche per l’Italia. Il Paese ha investito in cultura e ha offerto a tutti noi una nuova eccezionale e bellissima Sala da concerto che sarà intitolata all’amatissimo maestro Zubin Mehta a suggello di un rapporto profondissimo lungo più di mezzo secolo con il Maggio e Firenze.Per la Città è pure un fatto storico perché mai prima d’ora in una Firenze piena di tesori e dove i numerosi teatri erano stati concepiti come sale per la lirica e per la prosa, mai si è avuta finora una sala che fosse dedicata alla musica e che fosse così ecclettica e polivalente come la Sala Zubin Mehta. Sarà un polo di produzione culturale e musicale con la concreta ambizione di diventare un centro musicale di riferimento internazionale. Una sala tecnologicamente molto avanzata che ospiterà opere, concerti, concerti da camera, ma anche congressi, dotata di un’acustica eccelsa e che permetterà tra l’altro una migliore armonia di produzione artistica delle nostre stagioni. Oltretutto la Sala Mehta potrà essere disponibile anche per altre Istituzioni che potranno organizzarvi concerti.”
Del nuovo auditorium il maestro Zubin Mehta ha detto: “L’acustica di una nuova sala e di un nuovo teatro non sono un fattore automatico, ma sono frutto di uno studio attento, approfondito e scientifico. Ed è quello che è accaduto qui al Maggio; al momento della prima prova lo scorso 10 dicembre, e alle prime note suonate dalla nostra Orchestra e cantate dal nostro Coro mi sono convinto con tutti i miei colleghi che quest’Auditorium, che è bellissimo e moderno, sarà una delle grandi e più importanti sale di musica di tutta Europa, con un suono meraviglioso.”
Infine – ma certo non ultimo! - il programma, subito tre appuntamenti di grande spessore e rilievo: il 21, il concerto inaugurale inizia nel segno di Giacomo Puccini con la Messa a 4 voci (Messa di Gloria) per soli, coro e orchestra con Benjamin Bernheim, tenore e Mattia Olivieri, baritono, in doveroso omaggio al compositore toscano e di Ludwig van Beethoven con la Sinfonia n. 7 in la maggiore op.92. Il Coro del Maggio è diretto da Lorenzo Fratini. Il concerto verrà eseguito senza intervallo e la durata prevista è di circa 90 minuti.
Lo stesso programma è ripetuto il giorno successivo – mercoledì 22 dicembre, ore 20, in un concerto per Firenze ; alle due partiture del giorno precedente si aggiunge anche il Te Deum in do maggiore per solo, coro orchestra di Anton Bruckner, con Elisabet Strid, soprano, Marie-Claude Chappuis, mezzosoprano, Benjamin Bernheim, tenore, Franz-Joseph Selig, basso. Orchestra e coro del Maggio; sul podio ci sarà ovviamente Zubin Mehta che dirigerà il 23 dicembre la prima del Fidelio di Beethoven, con repliche sino al 2 gennaio. Una tre giorni davvero all’insegna della cultura e della buona musica, al ritmo della bacchetta di Mehta.
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