Editoriale

Basta antipolitica, si torni allo spirito di servizio per il bene comune

La democrazia è rimasta una parola vuota attraverso la quale ci infliggono vere criptodittature

Simonetta  Bartolini

di Simonetta  Bartolini

isogna difendersi dall’antipolitica! Sembra ormai il mantra che ogni politico di ogni ordine e grado ripete incessantemente e con preoccupazione.

È giusto, è vero. Soprattutto è giusto e vero quel che ha detto Bersani: l’antipolitica può spazzarci via tutti! E già, se fosse solo questo bisognerebbe assolutamente sostenere l’antipolitica e far piazza pulita.

Purtroppo il vuoto non è una soluzione, anzi sarebbe un disastro perché ogni vuoto come insegna la fisica viene comunque riempito da qualcosa, per esempio da un demagogo urlatore, rozzo pseudo-antipolitico, privo di un’idea positiva come Beppe Grillo.

Il leader del movimento Cinquestelle ha tutte le caratteristiche per raccogliere consensi, e infatti recenti sondaggi, dopo i guai della Lega, lo danno in forte crescita. Ma l’Italia non può permettersi di far giocare con le cose serie un contestatore di tutto e tutti che non ha un programma, ma solo un anti-programma.

Certo, ha ragione quando contesta tutto il contestabile che c’è nella politica e nelle sue macchinose, bizantine, furfantesche dinamiche, ma dov’è la ricetta alternativa? Come pensa di risolvere i problemi e soprattutto con quali uomini e proposte?

No, Grillo non è la soluzione, ma potrebbe rappresentare una spinta a ritrovare la via della politica, perché non illudiamoci noi abbiamo bisogno di politica.

Abbiamo bisogno che chi la fa ritorni con i piedi per terra, faccia non un passo indietro, ma una vera camminata. Occorre recuperare lo spirito di servizio che la politica richiede, da troppo tempo sostituito dal desiderio di potere e dall’esercizio di interessi “particulari” indifferenti e spesso contrastanti con il bene comune.

E per far questo occorre rinunciare ai soldi, tutti quelli che vengono per diritto acquisito, dalle casse dello Stato che non ne ha per i cittadini e non può più darne ai politici.

È indegno e immorale, insopportabile e vergognoso sentire le varie Rosy Bindi, Bersani, e compagnia bella difendere il finanziamento pubblico ai partiti in nome della difesa della democrazia!

Dobbiamo dunque morire per la loro idea di democrazia? I piccoli, medi, o grandi imprenditori devono suicidarsi per difendere la loro idea di democrazia?

Ma che razza di democrazia vogliono? Quella che strangola i cittadini?

Francamente la democrazia è una faccenda ampiamente sopravvalutata e soprattutto esageratamente equivocata: di un fazzolettino di tela battista hanno fatto un lenzuolo nel quale avvolgersi, ma la trama ormai non regge più, il tessuto è compromesso, la democrazia è rimasta una parola priva di significato attraverso la quale ci infliggono le peggiori forme di criptodittatura.

La paura è che il potere passi ai ricchi? Perché, spiegatemi, quanti poveri ci sono a governare e nel parlamento? forse una parte era originariamente solo benestante, o addirittura quasi benestante, ma poi, iniziato l’iter della politica, i conti di tutti sono cambiati e non c’è più un leader che non abbia un 740 da far invidia!

In troppi, e soprattutto quelli che oggi strillano sulla difesa della democrazia, grazie alla politica hanno trovato il modo di sbarcare il lunario più che decorosamente, molti si sono anche arricchiti e molti non lecitamente, in generale comunque la politica ha cambiato in meglio il tenore di vita di tutti quelli che la fanno.

Non ci sarebbe niente di male se il paese non fosse in preda alla disperazione, se non ci fossero suicidi continui.

Dunque al diavolo l’antipolitica dei vari Grillo o giornalisti e opinionisti che amano essere virtualmente maitre à penser cavalcando lo scontento e l’angoscia generale.

Torniamo alla politica, quella delle idee, del sacrificio personale, del civil servant , ma senza i soldi pubblici.

Se le Chiese possono contare sull’8 per mille, lo si dia pure ai partiti. Se le varie Fondazioni personali dei vari personaggi della politica riescono ad ottenere finanziamenti dai privati si faccia la stessa cosa per i partiti.

E al diavolo le democrazie pelose di chi teme solo di dover finalmente fare veramente i conti con il consenso del popolo!

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    2 commenti per questo articolo

  • Inserito da Gem1 il 17/04/2012 06:54:16

    Articolo chiaro, semplice e pulito che interpreta il pensiero della maggioranza dei cittadini. Purtroppo i partiti attraverso i loro leader già stanno mettendo le mani avanti e non rinunceranno facilmente ai finanziamenti pubblici. Questa è giustizia ?? Perchè non posso scegliermi il politico che mi può rappresentare ?? Perchè a pagare devono sempre essere quelli a reddito fisso ?? Il sospetto è che dietro la parola "democrazia" si nasconda un intreccio di politica, di finanza sporca e malaffare. Ben vengano, attraverso liberi pensieri esposti su stampa svincolata da logiche partitiche, le considerazioni e le giuste proteste dei cittadini.

  • Inserito da Loredana il 16/04/2012 11:42:20

    Che bell'articolo vibrante e arrabbiato. Sono soprattutto d'accordo sull'ultima frase, che riassume ed esprime un malcontento che nutriamo tutti, più o meno chiaramente. Fare i conti con il consenso del popolo fa DAVVERO molta paura. Ed è per questo che la politica alza cortine di parole senza senso per difendersene.

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