Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
(credit. soladeimapinguary.blogspot.com)
«Ai primi del nuovo anno Rai Due avrà un nuovo programma per la prima serata del giovedì» e «sarà una soluzione al buco Santoro». Allora la Rai è davvero alla ricerca di un nuovo Santoro o anti-Santoro che dir si voglia. Oppure siamo davanti alla nuova fiction Rai, “cerca come tappare il buco?”.
Non centrare l’obiettivo, diciamolo subito, sarebbe una maledetta occasione persa. Perché l’affermazione fatta in commissione di vigilanza dal direttore generale della tv pubblica, Lorenza Lei, (c’era anche il presidente Paolo Garimberti) va valutata e soppesata, non avendo sciolto affatto il dubbio. Non a caso le domande dei commissari su come l’azienda intenda ovviare al problema di palinsesto del giovedì sera, venutosi a creare con la cessazione di Annozero, sono state molteplici, come se il giovedì sera di Rai Due, anzi il giovedì della Rai, fosse una sorta di pietra miliare della tv.
In particolare Fabrizio Morri, capogruppo del Pd, ha rilevato che la rete, il giovedì, in prima serata fa segnare ascolti bassissimi, intorno al 4,5 per cento, creando «un forte danno economico» La risposta del dg di viale Mazzini è stata criptica, equivalente ad un cartello con su scritto “lavori in corso”.
«Ci sta pensando il direttore della rete, D’Alessandro», ha spiegato la Lei, «che non ha ancora specificato il genere. L’intento dell’azienda è di avere qualcosa che faccia presa», e «serve tempo per progettare un programma che abbia una dignitosa volontà d’ascolto», ha tenuto a precisare la Lei.
Ma come, quando vuole la Rai sforna progetti come fossero panini all’olio, e per un giovedì sera non trova una soluzione? Non è che l’offerta de La7 non va disturbata, in una sorta di pax televisiva? Il dubbio - sia chiaro - è tutto nostro, essendo afflitti dal dramma che di solo Ballarò non si può campare. L’uscita di scena di Santoro ha lasciato uno spazio di manovra a Giovanni Floris, conduttore del programma di Rai Tre, tale da ridurre ai minimi termini tutti gli altri. La puntata di martedì 25 ottobre con lo scontro fra il presidente della Camera, Gianfranco Fini, e il ministro Maria Stella Gelmini, ne è stata una evidente dimostrazione. Nemmeno Bruno Vespa, con il suo Porta a Porta, sta ottenendo gli stessi risultati.
E allora diventa importante squarciare il velo sul giovedì sera di Rai Due, volendo capire cosa vuol fare viale Mazzini di quella rete. E, soprattutto, c’interessa capire se l’azienda guidata dalla Lei ha davvero voglia di rischiare sul nuovo, investendo su volti sconosciuti anziché sui soliti noti. Sarebbe un bel modo di fare servizio pubblico.
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