Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
La gelosia
Capire qual è la prospettiva evoluzionistica di un certo comportamento non è facile perché non implica -in merito- la causalità, ma una spiegazione a distanza (cioè non legata all'esperienza individuale), indicante che un certo comportamento, in noi, ha persistito e ha preso caratteristiche diverse a seconda del sesso.
Ci si chiede spesso perché una determinata condotta derivi dallo sviluppo di un insieme di organismi, definito specie, i quali sono stati positivamente o meno selezionati dall'evoluzione, che è come dire che se esistono i gelosi è perché la gelosia ha svolto un ruolo protettivo per la sopravvivenza degli individui, come nel caso di moltissime emozioni.
La prospettiva evoluzionistica può, dunque, rispondere alla domanda se la gelosia dell’uomo è diversa da quella della donna? E al quesito perché quell’uomo o quella donna sono gelosi?
La cosa certa è che gli uomini hanno una diffidenza molto più dannosa e provocatrice delle donne, evidenziando un comportamento più disorganizzato e patologie psichiatriche aggressive molto più gravi.
La gelosia delirante è molto più comune nei maschi, mentre l’erotomania (la convinzione di essere amati da qualcuno, di solito, di classe sociale più alta) è molto più comune nelle donne essendo la persecuzione una tematica unisex.
Da ciò ne deriva che la gelosia dell’uomo si trasforma spesso in intimidazione, mentre quella femminile sia strettamente collegata al controllo, o meglio al self control.
Molti credono che il sospetto, il dubbio si siano evoluti dalla difesa di un determinato territorio ove i maschi proteggevano, come un'assicurazione sulla vita, i loro geni.
Il maschio non può sapere se i figli sono realmente suoi, se non sottomettendo la femmina ad una vigilanza e scrutinio continui.
Al contrario la femmina, forte dell’incertezza del compagno, si ammanterà di questa sua derivante, indiretta forza per tener testa all’altro.
È da ciò che questa mancanza di sicurezza è alla base della condotta intimidatoria, molto simile alla paranoia con la quale i maschi ancestrali guidavano le loro femmine e il territorio, dove un vagabondo qualsiasi diveniva una minaccia tanto per il territorio come per il gruppo di femmine e la loro prole.
La questio, in ogni caso, sarebbe sempre un sottoprodotto di questa interazione, in cui l’uomo in nessun caso sarà sicuro di essere il padre genetico dei suoi figli.
Tuttavia la gelosia ha continuato a evolversi nella misura in cui la cultura ha continuato ad introdurre distinte sofisticazioni nell’intendere l’uguaglianza tra figli, parenti, amici ed estranei; ma la cosa importante è mantenere questa idea: la gelosia e tutte le emozioni sono nate e sviluppate per essere mostrate.
La diffidenza è dunque una condotta, e senza un comportamento geloso non è possibile parlare di questo argomento. Il dubbio è un atteggiamento di sfiducia, di ricerca d’indizi, di vigilanza, un contegno che carpisce e scava la fiducia dell'altro, una condotta timorosa, aggressiva e paranoide che vigila e spia.
E come riportano le cronache, è più preoccupante negli uomini che nelle donne e spesso conduce alla criminalità, perché i comportamenti di gelosia sono implementati molto spesso dopo la rottura della coppia.
Il soggetto che si sente abbandonato tende a pensare che tale situazione sia determinata dalla comparsa di un terzo personaggio e rivendica, a volte pericolosamente, i propri diritti verso chi ha presumibilmente portato alla rottura del rapporto.
Le donne provano forti sensazioni di gelosia, ovviamente, ma non danno luogo ad atteggiamenti così disturbati e aggressivi, a meno che non ci siano di mezzo i loro figli; a questo punto la femmina diventa micidiale quanto l’uomo.
Ma la gelosia è un sentimento molto complesso che non è sempre legato al sesso.
L'evoluzione che la gelosia ha subito durante le imposizioni culturali e che ci ha portato alla deriva sociale è paragonabile, nello stesso senso, all'intelligenza dell’homo sapiens:la sostituzione delle minacce reali con quelle simboliche.
In questo consiste la nostra intelligenza, nell’essere stati in grado di sostituire la realtà con i suoi significati.
Ecco perché una persona può sentirsi gelosa della professione, della posizione sociale, dell’ abilità dell’altro, senza la necessità che tale stato d’animo sia legato alla mera sessualità.
Tutto sembra indicare che la gelosia si scateni in situazioni dove l’individuo sente la minaccia di perdere una relazione di privilegio o la propria autostima, cioè quando deve accettare una situazione di debolezza o certi punti di vista che aumentano la sua vulnerabilità.
Equivarrebbe a dire che la cultura è riuscita a seppellire la gelosia nell'inconscio rendendola irriconoscibile, a volte, alla coscienza.
Il destino della gelosia è la repressione o la negazione, che vengono conservate in qualche anfratto lontano alla consapevolezza.
La diffidenza sarà sempre un'emozione ostile, un'aggressione carica di emozioni e di risentimento, ed è per questo che tale impulso viene represso nel processo di socializzazione, ed è a causa di ciò che ci si può anche ammalare .
A tal proposito, abbisogniamo di una certa interpretazione la quale ammette che nessuno dichiara di sentirsi geloso, perché essa è un'emozione poco desiderabile tanto a livello sociale come individualmente, e sentendosi vincolato da semantiche molto personali l'individuo può ignorare del tutto la propria gelosia nonostante ne soffra le conseguenze.
Esistono gelosie inconsce che danno luogo a comportamenti ostili, eccessivi, offensivi verso gli altri, e all’atteggiamento rivelante che ne consegue attraverso il quale tutto diviene molto intuitivo da parte dell’osservatore.
Compendiando, appare certo che quella che chiamiamo civilizzazione, altro non è che un sacrificio delle nostre pulsioni ataviche ed un costo esorbitante in repressione, e che pertanto le gelosie sembrano non progredire verso l’estinzione, nonostante le nostre opulente culture ove esiste un facile e libero accesso sessuale.
Inserito da a.passera il 28/06/2012 18:40:10
il tuo pezzo è magnifico ma è R che non mi piace o meglio, rispetto la libertà di pensiero in ogni uomo, ma il suo concetto di libertà è per me approssimativo e confuso anche se trabordante di regole. regole che se fossero dettate dal buon senso, potrebbero passare, ma le ho sempre sentite tra WILMA DAMMI LA CLAVA E I CHIEIRICHETTI CASINI STI che, se non si appoggiano a qualcuno cadono. La natura insegna è vero, ma anche lei segue l istinto primordiale di sopravvivenza con l adattamento pur rimanendo libera . anche la libertà rispetta le regole e non pretende l uguaglianza degli uomini , perchè non esiste. Se fosse stato un pò meno invidioso dei suoi ospiti che avrà considerato sempre suoi inferiori che godevano della sua illuminata presenza, sarebbe stato se non un buon educatore , ma almeno simpatico.
Inserito da luca il 28/06/2012 17:45:44
Bellissimo trattato
Inserito da freccero il 28/06/2012 17:30:53
Direi che ci siamo davvero complimenti Massimo
Inserito da italo il 28/06/2012 16:14:51
Chi è geloso, è becco
Inserito da MLAURA il 28/06/2012 16:06:52
stupendo STUPENDO stupendo IL PEZZO BELLISSIMOOOOOOOOO
Inserito da giovanna il 28/06/2012 16:04:10
complimenti bellissimo articolo, complimenti vivissimi
Inserito da alexa il 28/06/2012 15:52:30
dell'aria che respiri,...entrar nel tuo corpo,dando all'attimo che segue,nuova vita,...del vento che scuote i capelli,...farli fluire tra le dita ,come sabbia scorre dal palmo,...dei rumori che penetrano i timpani,...vibrarli in dolci parole d'amore,...della luce,...penetrare in sua vece,nei tuoi pensieri,....dei vestiti che imprigionano il corpo,...coprirti col mio,in un perenne abbraccio...d'amore...
Inserito da isabella il 28/06/2012 14:10:17
interessante, e questo ci spiega come mai ci sono più delitti passionali compiuti da uomini che da donne...le donne si vendicano in altro modo molto più sottile e anche stupido..per non dire stronzo
Inserito da eliSABETTA il 28/06/2012 13:55:43
non sono molto d'accordo.Credo siano molto più gelose e diffidenti le donne
Inserito da angelachianese il 28/06/2012 13:42:11
Non e' un sacrificio delle pulsioni, ma un autocontrollo delle stesse. Se tutti fossero gelosi al punto di uccidere, l'umanita' sarebbe gia' estinta!
Inserito da Loredana il 28/06/2012 13:31:06
Penso sia difficile che la gelosia si estingua. A meno che non si estingua la sensazione di essere deboli e indegni. Le persone meno gelose sono quelle che vivono più libere, mentalmente e spiritualmente. Sono quelle che sono consapevoli di se stesse e non si consegnano mani e piedi a qualcun altro nella convinzione di guadagnarsi il suo affetto o la sua considerazione. La gelosia è espressione di una debolezza tutta umana, e per questo molto comprensibile, e anche "curabile". Non servono farmaci, ma una forte dose continua di pazienza e amore per la vita stessa. Forse non si potrà estinguere la gelosia, ma almeno si potrà indebolire.
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