Facebook è una dittatura

I Romani inventarono il totalitarismo per agire sopra le leggi

Moltissimi organismi di potere dispongono di sistemi efficaci che incoraggiano o, addirittura, estraggono l'obbedienza dai singoli individui.

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I Romani inventarono il totalitarismo per agire sopra le leggi

FACEBOOK=DITTATURA?

E’ una parola che non ha praticamente mai cambiato il suo reale significato dal giorno che l’Antico Impero Romano la mise in circolazione. 

È un derivato frequentativo di dico-dicere (dire) e come in un "dettato", il "dittatore" va dicendo continuamente ciò che bisogna fare, quindi ciò che è già scritto, che occorre fare; le leggi, sono sospese o annullate, senza il minimo valore. 

I Romani inventarono la dittatura per fare proprio questo, agire al di sopra della legge. Il dittatore era il magistrato supremo che nominavano i consoli tra gli antichi romani (il potere esecutivo della Repubblica), con l'approvazione del Senato, in situazioni di pericolo, affinché comandasse come sovrano assoluto.

La dittatura, quindi, impone alle persone di arrendersi al proprio volere. Si trasforma in violenza morale e fisica allo stesso tempo. 

Ora, per me, il potere della dittatura non ha struttura prettamente monolitica, il che significa che non deriva da un’intrinseca qualità dell’individuo che è al potere.

Il potere politico, quello di ogni stato, di ogni associazione, di ogni comunità di persone, indipendentemente dall’ organizzazione strutturale interna, deriva da persone all’interno di esso. Il suo credo fondamentale è che ogni forma di autorità si basa sull’obbedienza del soggetto agli ordini del/i capi. 

Così, se il sottomesso non obbedisce, i leader non hanno alcun potere. 

Moltissimi organismi di potere dispongono di sistemi efficaci che incoraggiano o, addirittura, estraggono l'obbedienza dai singoli individui. 

I membri, di questi sistemi di dispotismo, dispongono di apparati particolarmente complessi per mantenere i loro sudditi acconsenzienti.

Questi apparati comprendono specifiche istituzioni quali polizia, tribunali, organismi di regolamentazione, networks, ma possono coinvolgere anche la dimensione culturale che ispira obbedienza pretendendo di rendere implicita l’idea che il potere è monolitico a livello, quasi, di culto divino dei faraoni egiziani, della dignità della residenza presidenziale, delle norme etiche e morali, e dei tabù. 

Attraverso questi sistemi, gli individui vengono affrontati con un complesso di sanzioni (reclusione, multe, ostracismo) e ricompense (titoli, ricchezza, fama) che influenzano l'entità della loro arrendevolezza. 

Facebook, è uno di questi sistemi di soggiogazione verso i suoi utenti, e per certi versi è paragonabile al Grande Fratello, dove basta veramente poco per far arrivare un successo nazionale a degli alienati che di quella particolare visibilità sono a caccia.

Facebook, per la stragrande maggioranza di chi vi si abbona equivale a un’opportunità, praticamente identica se non addirittura più estesa, di quella offerta dalla TV per ottenere un facile trionfo a buon mercato costruito sul niente universale, poiché la sola cosa che caratterizza questi " seekers of success” è proprio quella di appartenere alla categoria dei decerebrati.

Ed è tale agglomerato di acefali ameboidi che si è riversato in facebook, a far dire al suo fondatore frasi assurde, come quelle pronunciate a un convegno sulla tecnologia a Boston : “Il popolo del web mi ha scelto, il popolo del web è l’unico vero sovrano!!”

Ma, noi tutti, iscritti volontariamente in questa specie di galera mediatica, ricordiamoci che se vogliamo cancellarci da tale gattabuia non lo possiamo, perché al potere di facebook fa comodo, da un punto di vista numerico, potersi vantare delle centinaia di milioni di iscritti, sebbene tra essi vi sia moltissima gente che ne farebbe volentieri a meno e perfino persone morte nel frattempo e che magari non vi accedano da anni.  

Per non contare le centinaia di migliaia di persone che si orientano verso specialisti in tecnologia per tentare, se non proprio di uscirne definitivamente, almeno di "rimuovere" tutti i dati personali inseriti precedentemente "per leggerezza", e che ora si ritrovano impossibilitati a farlo, perché facebook è una gretta prigione a vita dalla quale, una volta entrati, non se ne esce nemmeno da morti.

Vogliamo parlare, poi, delle limitazioni che impongono alle amicizie che certe volte facebook stesso ti consiglia?

Possiamo trovare iscritti con tremila, quattromila, cinquemila amicizie e, altri, che dopo un attimo vengono bloccati perché ai giudici parziali del network non vanno bene, o li additano come untori di spam. Poi ti chiedono se trovi ingiusta tal sanzione e ti invitano a dire la tua.

Sì, ma senza mai ricevere risposta alcuna.

Non voglio più spendere tempo su questa cosa, è altra pubblicità in più per questi nuovi SS della tecnologia virtuale.

Voglio solo ricordare che siamo partiti dall’Antico Impero Romano per arrivare ai giorni d’oggi e quasi tutto è rimasto tale e quale.  Anzi, allora la dittatura era limitata a 6 mesi e, se vogliamo aveva fatto meno guai del previsto quando, tre secoli dopo, col cesarismo coniarono il termine significante dittatura a vita.

Oggi siamo ancora con essa.

Non farà per caso comodo a qualcuno?

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    14 commenti per questo articolo

  • Inserito da NewBalance547 il 15/11/2014 10:39:48

    Xs235New@163.com

  • Inserito da antonella il 06/07/2012 09:08:21

    non "per caso"... di sicuro fa comodo a qualcuno...

  • Inserito da pat il 05/07/2012 15:26:17

    ....come sempre il mio Massimo è il migliore in assoluto...intelligente arguto...colto... che dire bravo Maxino!!!

  • Inserito da Beatrice G. il 05/07/2012 15:23:45

    Questo articolo mi piace davvero. Mi fa un po' sorridere il fatto che venga diffuso proprio in un social network, in cui tutti noi siamo iscritti, chi per un motivo, chi per un altro. Ognuno ne fa un uso diverso, ma è vero: può essere una ragnatela nella quale rimanere imprigionati. Un giro di soldi immenso per chi l'ha ideato, piccole vane glorie per chi lo usa. Un mondo strano, pieno di regole spesso incomprensibili, dove vengono cancellati profili e foto alcune volte senza un reale motivo. E ciò che si mette nella rete, a quanto pare, rimarrà per sempre nella rete. Come hanno già detto altri, fb è essenzialmente uno strumento, e come tale può essere usato bene o male, e ha, come ogni cosa, aspetti negativi e aspetti positivi. Il suo grande successo dimostra che vi è una gran voglia di comunicare, di entrare in contatto con gli altri; ma dimostra anche che siamo invasi da una grande paura di farlo dal vivo. Uno schermo protegge, permette di mostrare solo ciò che abbiamo di bello e di celare le parti più negative, le nostre piccole grandi paure che la comunicazione dal vivo non cela. Permette di mostrare immagini non reali di noi stessi, dove appariamo belli e magri; intelligenti e colti tramite link con frasi di personaggi famosi. Eppure, non mi dispiace essere entrata a far parte di questo mondo (per quanto esso vada usato con parsimonia), perché è uno specchio della realtà che ci circonda. Scruto con curiosità questo universo complesso e variegato. E rifletto, rifletto continuamente. Godendo anche della compagnia di persone interessanti, o che semplicemente hanno un desiderio folle di comunicare. Grazie Max.

  • Inserito da oseidon kin il 05/07/2012 15:08:33

    si facebook è una lama a doppio taglio!

  • Inserito da Angela Passera il 05/07/2012 14:53:55

    i temi che presenti sono quelli a cui io penso , così quando imparo da te sono felice perchè leggerti è un momento di paradiso per me e poi sento che non sono sola

  • Inserito da alfio il 05/07/2012 14:47:44

    Sì direi che non fa una piega, semmai c'era da aggiungere che tantissimi cause sono ancora in essere contro questo network

  • Inserito da sergio il 05/07/2012 14:26:45

    Credo che in questo articolo ci sia tutta la rabbia e disperazione delle persone, per lo più anziane, che non riescono a venirne a capo di questo lobby tecnologica. E' una veradispeazione anche se twitter non è poi tanto meglio

  • Inserito da bea il 05/07/2012 13:31:07

    Ci sono termini di paragone tra i Romani e le "dittature" di oggi, interessante, sarebbe un bel tema a discutere! Hai ragione ref. fb: Ma dipende sempre COME usarlo!

  • Inserito da Angela Passera il 05/07/2012 13:29:29

    hai ragione FB. mi ricorda i barattolini imbevuti dell odore di ogni cittadino della ddr, se gli odori servono a ricoscerci siamo tutte prede attaccabili perchè c è troppo di noi e , come hai fatto notare,e resterà per sempre . le nostre vite a nostra insaputa sono state svendute al minor prezzo di mercato , ci lamentiamo delle richieste di sondaggi che sono solo la prova del nove di quanto già sanno di noi. queste operazioni iniziate da tanto tempo hanno fatto si che potessero esserci imposte leggi e limitazioni per pura conoscenza dei soggetti da perseguitare. dunque si serve F e continua a servire a chi ci ha fatto suo.

  • Inserito da vincenzo il 05/07/2012 13:28:03

    Caro Massimo quanto hai ragione, quanto siamo mortificati dai cosidetti poteri forti, dai soprusi della burocrazia, dagli sgarbi delle amministrazioni, dalle strutture decisionali e dal falso perbenismo delle varie caste. I network che dovrebbero essere al nostro servizio si divertono anch'essi a disorientarci e a imprigionarci in queste celle tecnoloogiche. Sono pienamente d'accordo con te

  • Inserito da matteo il 05/07/2012 12:01:36

    CREDO PROPRIO DI CONDIVIDERE TUTTO CON TE, MASSIMO. TWITTER SI STA DIMOSTRANDO MENO INVASIVO DI FACEBOOK SOPRATTUTTO PER QUANTO RIGUARDA I DATI PERSONALI. UN MIO AMICO NON RIESCE PIU' A CANCELLARSI DAL NETWORK, COSI' COME ALTRE PERSONE CHE CONOSCO. è VERAMENTE UNA COSA IMPOSSIBILE DA ACCETTARE, HAI FATTO BENE A METTERLA IN PRIMA PAGINA.

  • Inserito da Loredana il 05/07/2012 11:40:47

    Secondo il Principe di Salina, "tutto deve cambiare, affinché nulla cambi". E in questo si dichiarerebbe d'accordo con l'articolo: dai tempi dell'Impero Romano non ci sono stati molti cambiamenti, al di sotto degli abiti, delle lingue e della tecnologia. I motivi che spingono le persone a compiere atti, di qualunque natura siano, sono sempre gli stessi. Gli strumenti, però, non sono necessariamente tutti buoni o tutti cattivi, poiché dipende moltissimo dall'uso che se ne fa. Un coltello da cucina è utile per preparare i pasti, e diventa terribile se infilato nel corpo di un essere umano. Anche Facebook, come la televisione, la radio, le automobili, è uno strumento. Pare che la maggioranza delle persone lo usi "male", e purtroppo sono quelli più visibili. Del resto, il marketing del "male" è più esteso di quello del bene, da sempre.

  • Inserito da melita il 05/07/2012 11:27:45

    Bellissimo pezzo, come se ne leggono pochi. hai centrato tutto

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