Botta di nostalgia

Il Juke-box, il Ciao e le interminabili partite all'oratorio

E via a raccontarci la giornata scolastica, a parlare di calcio, di ragazze, di motori e di sogni forse mai realizzabili

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Il Juke-box, il Ciao e le interminabili partite all'oratorio

Ogni volta che voglio rivivere determinati ricordi legati alla gioventù mi soffermo al periodo degli anni '70-80.



Senza pensarci tanto devo dire che si stava molto meglio allora, non soltanto perché eravamo ragazzi, ma perché la vita era più semplice, ci si divertiva con poco, forse persino l’amicizia era più schietta, ed i giorni trascorrevano tranquilli! 


Alcune volte mi tornano alla mente certe realtà che contraddistinsero quegli anni, e quasi d’impulso mi assale la malinconia e un bel po’ di rimpianto.

Chi non può ricordare l’album Panini, le cui figurine venivano attaccate con la colla e a metà raccoglitore sembrava di tenere in mano più che un album un masso pesantissimo; il Ciao, il motorino che si accendeva a pedali;

le cassette del mangianastri che il più delle volte riavvolgevamo con una matita o con la solita immancabile Bic; il gioco della bottiglia sotto il telo, e la sua piacevole o sgradita sensazione a seconda di chi dovevi baciare; le interminabili partite di calcio con porte messe su alla belleemeglio , a cui seguivano le rivincite e le rivincite delle rivincite; Carosello; la cabina in cui ci rifugiavamo per telefonare alla ragazzina di turno, grazie a un gettone della Sip color rame; i primi sguardi che ti facevano arrossire, mentre la desiata ragazza scendeva le scale e ti lasciava sperare le cose più belle; il flipper e il juke-box.

Intorno a quest’ultimo ci radunavamo la sera dopo avere fatto i compiti, e tenevamo il volume alzato al massimo alienandoci tutto quanto ci circondava.

E via a raccontarci la giornata scolastica, a parlare di calcio, di ragazze, di motori e di sogni forse mai realizzabili.

Il luogo poteva essere un circolo ricreativo o un bar, l’importante era trascorrere insieme le ore che procedevano l’ululato della mamma che ti invitava, non proprio cortesemente, a tornare a casa a finire i compiti di matematica.

Erano ritrovi gestiti familiarmente da persone con le quali eravamo cresciuti sin da piccoli.

Il periodo natalizio ci vedeva giocare a Tombola, infastidendo le persone con rumori assordanti e suoni tra i denti mentre tiravano su i numeri.

Molte ragazze, presenti a quelle botte di mondanità, giunte da paesi vicini già mostravano le forme che le avrebbero caratterizzate da grandi.

Le castane, con sfumature di biondo, con i Levi’s  e le collage erano nettamente le favorite, ma anche le ricce e more, tutte curve venivano ben prese in considerazione.

La leggiadria dei loro movimenti ci coinvolgeva in maniera smisurata, e ognuno di noi faceva di tutto per coglierne lo sguardo; era veramente incredibile, ma ci divertivamo e riuscivamo a fare, di una cosa normale, una grande cattedrale d’illusioni e serica poesia.

Certo tra di noi, c’era il Fonzie della situazione, a proposito di telefilm degli anni ’70, il Richie Cunnigam, i Potsie  e i Ralph Malph, ma sempre stando attenti a non infierire più del dovuto a chi gli toccava il ruolo di Alfred, lo sventurato e sfigato proprietario del locale Arnold’s.

Mi ricordo, che una di quelle sere, il Fonzie paesano, preso da mania di conquista, nel vedere una bellissima donna sulla trentina, decise di andare all’assalto della biondina tutta curve.

Il problema, non fu tanto conquistare la femme fatale quanto divincolarsi dal marito, un macellaio alto 1,90 che accortosi della mossa del nostro, lo prese per un braccio e gli chiese:

“ Lei è la mi moglie e se tu voi qualcosa prima tu lo dici a me. Hai capito, sennò te lo fo capì io”.

Fonzie comprese, e si dileguò tra la nebbia dei vivai.

Potrei continuare all’infinito, ma preferisco terminare qui, con lo struggente ricordo di come eravamo, certi di non dimenticarci mai quel periodo, e soprattutto sorridendo quando lo ripercorriamo insieme.

Noi che siamo stati queste realtà… e gli altri che non concepiscono nemmeno lontanamente cosa si sono persi a nascere tanti anni dopo!!!

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    6 commenti per questo articolo

  • Inserito da NewBalance547 il 15/11/2014 10:37:11

    Xs235New@163.com

  • Inserito da Lorenz il 12/09/2012 12:24:02

    Anni fantastici che purtroppo non torneranno più! Complimenti bell'articolo!

  • Inserito da mahatma il 11/09/2012 17:23:31

    Mi sono rituffato in anni indimenticabili. Sarei felicissimo, io e mia moglie, se potessi realizzare un altro articolo su questo fantastico periodo

  • Inserito da carletto il 11/09/2012 17:03:14

    Ce ne sarebbe da raccontare di quell'epoca... le domeniche a passeggiare ai giardini con i "grandi" con l'orecchio attaccato alla radiolina a transistor a sentire le voci di Ameri Ciotti Bortoluzzi, la 500 "nave scuola" di guidatori minorenni e anche di amori "incastrati" (letteralmente), le buste delle "sorprese" che non sapevi mai cosa c'era dentro... uuuuh quante!!!!!!!

  • Inserito da vincenzo il 11/09/2012 16:57:28

    Davvero uno straordinario viaggio narrato in un'epoca che abbiamo vissuto, della quale siamo stati protagonisti e della quale serbiamo nel cuore tutto il meglio. I panini con la mortadella mangiati seduti sui muretti, le chewing gum di cui ne esisteva una e una sola marca, il Mottarello e la Coppa del Nonno, il Ciao e chi era "ricco" il Bravo o il Boxer, la televisione in bianco e nero vista dai vicini o dai parenti perchè non tutti l'avevano.............ù

  • Inserito da vanna il 11/09/2012 16:52:06

    Bellissimo e struggente pezzo. Ovunque siamo i ricordi riaffiorano sempre e taglienti

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