Solo parlandone potremo sconfiggere questa piaga

La violenza sulle donne in tempo di crisi

Cosa possiamo fare per cambiare rotta? Ribellarci e non stancarsi mai di proferire in merito

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La violenza sulle donne in tempo di crisi

Nell'attuale contesto di crisi economica in cui viviamo, le violenze contro le donne non smettono di crescere, perché le brutalità che soffrono costoro non sono solo fisiche, ma hanno multiple manifestazioni. La povertà, il ritaglio in servizi pubblici e l'auge di politiche neoliberali fomentano fondamentalismi che pretendono di mantenere modelli sociali basati sullo sfruttamento delle donne sotto l'ombrello della tradizione e della moralità.

In tempi di crisi si volatilizzano i compromessi in merito ai diritti delle donne. I Governi ricordano il presupposto per la prevenzione, l'attenzione e l'eguaglianza delle donne.

In tempi di crisi si produce una retrocessione negli spazi attivi di partecipazione. Nei paesi della primavera araba, è frequente il mantra che "prima di tutto" la rivoluzione, relegando le priorità delle donne ad un secondo o terzo posto.

In tempi di crisi si diminuiscono drasticamente le opportunità per le donne. Senza politiche di uguaglianza aumenta la breccia tra loro e gli uomini; le donne continuano ad essere più povere, hanno meno accesso all’educazione, alla salute, a decidere il numero di figli e quando averli e, in definitiva, alla loro autonomia sociale e politica.

Cosa possiamo fare per cambiare rotta?

Sommati alla nostra campagna inviateci i vostri video, o i vostri commenti su cosa è per voi la violenza di genere, dai vostri palmari, web cam, smartphone...

Il nostro indirizzo di posta è: info@totalita.it 

Potete condividere il materiale anche sulle nostre pagine facebook Totalità e Totalità rivista on line.

Con il vostro apporto faremo un video per dire a tutte e tutti che contro la Violenza verso le donne bisogna parlare, perché la Vostra Voce Conta... e parecchio!

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    1 commenti per questo articolo

  • Inserito da Loredana il 24/11/2012 15:18:33

    Parlare è il primo passo. Poi è necessario agire, agire, agire. Non possiamo più permetterci che ignoranza e crudeltà abbiano la meglio e continuino a produrre risultati disumani come quello della foto. Quello è un esempio di come un'educazione distorta, principi distorti, insegnamenti d'ignoranza e di odio causano spaventosi danni. Basta!

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