Dalla politica al calcio

L'Italia, un Paese senza più considerazione

La nostra Nazione, è risaputo, ha -nei confronti di certi eventi, individui, e team sportivi- la memoria molto corta...

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L'Italia, un Paese senza più considerazione

Il nostro Paese, ormai, ha perso considerazione un po’ dappertutto nel mondo.

Non ci restano che sprazzi annebbiati di cultura, alcuni dei quali strappati a forza alle amate sponde italiche, vedi la Gioconda, certi scorci di panorami unici e mozzafiato e… basta!

A livello politico, grazie ai nostri grandi esponenti e rappresentanti, siamo lo zimbello dell’Europa tutta, che ci massacra attraverso giornali e televisioni.

A livello umano, ci facciamo riconoscere come insulsi e zelanti menefreghisti, basti il caso Marco Pannella, lasciato a morire come un cane, anzi no!- la Brambilla non lo permetterebbe mai se fosse un quadrupede, ma il grande radicale sì, tanto da solo noia!!!

 Prima, almeno, eravamo un esempio da seguire nello sport, in primis il calcio; dagli anni ’80 più nemmeno questo.

Il mio disingannato umore, che traspare da queste righe, deriva dal fatto che, almeno nello sport, uno. Prima, poteva concedersi momenti di svago e sana distrazione; niente da fare, finito! E allora?

Allora non resta che rimuginare e cercare di capire perché accadono certe nefandezze.

Nel, non lontanissimo, mese di febbraio del 2010, venivano perpetrati accadimenti che solo una grande squadra, raggiungendo il Triplete, e in seguito il Penta,  avrebbe sotterrato nel tempo.

L’Italia, è risaputo, ha – nei confronti di certi eventi, individui e team sportivi- la memoria molto corta, quindi occorre rinfrescarla un pochetto.

Parlavo, appunto, del mese più corto dell’anno, nel 2010.

Un periodo determinante, e oltremodo delicato, nella corsa dell’Inter verso la gloria delle glorie.

I nerazzurri, grazie alla loro straordinaria forza tecnica e morale, riuscirono nell’impresa di non soccombere in due partite definite, da più, sconcertanti: il Derby con il Milan, e il match con la Sampdoria.

Certo, non sto affermando che rischiò di perdere da due valorose squadre, ma a causa di inaccettabili decisioni arbitrali (guarda un po’ che strano!).

Contro i rossoneri l’Inter terminò la partita in 9 calciatori, all’interno di una cornice che ancora emanava l’odore nauseabondo di un periodo ancora troppo vicino, per poterlo sotterrare nel dimenticatoio della vergogna calcistica.

Rocchi, l’arbitro di quella partita, espulse immediatamente Sneijder e poi completò, il suo personale show, con provvedimenti al limite della pura follia.

Con la Samp sembrò, invece, di essere in una di quelle demenziali trasmissioni di Canale5, tipo “Scherzi a Parte!”. In pochissimi minuti, Cordoba e Samuel, furono espulsi senza se e senza ma, causando una situazione mai avvenuta in un campionato: in Italia come all’estero.

Mai era accaduto, che i due centrali della difesa, della squadra che gioca in casa, di un team di serie A, sino all’Eccellenza, secondo campionato dilettantistico per importanza, fossero sbattuti fuori a metà del primo tempo.

L’allora allenatore Mourinho, preso dalla disperazione, e con le lacrime agli occhi, inventò il fatidico cenno delle manette e da ciò ne scaturì una mega squalifica (prima di 5 e poi ridotta a 3 giornate) più 40.000 euro di pena pecuniaria.

L’arbitro, come non ricordarlo, era l’integerrimo Tagliavento.

In quel 2010 l’Inter vincerà tutto, come mai nessuna squadra in Italia.

Ciò nonostante rischiammo di non gioire per pochissimo.

Il mitico Mourinho, lo intuì sin dalle prime partite, che avrebbero fatto di tutto per fermare la marcia trionfante dell’Inter.

Quanto sopra, ho tenuto a ricordarlo, perché è fondamentale far riemergere quel trascorso, così da capire meglio ciò che sta accadendo oggi.

E’, immobilmente, rimasto tutto come prima!

Nei riguardi dei nerazzurri non è mai esistita sudditanza da parte degli arbitri e un qualunque direttore di gara alle prime armi può tranquillamente, nella massima impunità, affossare l’Inter.

Non voglio assolutamente peregrinare elemosina, altrimenti metterei la squadra di Moratti sulla stessa linea delle altre, e l’Inter non è fatta per simili sconcezze. Vorrei solo che, da ora in poi, ci trattassero come le altre o le altre fossero trattate come noi!

E’ sempre esistito che un rigore, grosso come un grattacielo, alla Beneamata non si concede. Che si espelle solo un giocatore nerazzurro, ma mai un Lichsteiner , sebbene abbia commesso un fallo durissimo e sia al secondo giallo.

Il giudizio verso l’Inter è sempre stato, e sempre lo sarà, ben diverso dalle altre.

Certe squadre riescono a far annullare un goal regolare dopo che l’arbitro lo aveva tranquillamente assegnato. Si circonda il direttore di gara, si intimidisce et voilà, si ritorna a giocare, ma con un goal in meno. Comportamenti quasi mafiosi, che non vengono, però, mai considerati per certune…

Mentre le altre squadre vengono guardate con vanesia insufficienza, l’Inter l’analizzano con il microscopio, immaginandosi le possibili sanzioni da comminarle. Il regolamento, le squalifiche, i penalty, le ammonizioni valgono solo per l’undici e i dirigenti nerazzurri.

Il popolo interista è saturo e nauseato di tutto questo. Nauseato e senza speranza.

E’ il Don Chisciotte che continuamente combatte, e tenta di sconfiggere, gli arbitri a vento, che sbandierano, a seconda, di chi hanno di fronte.

Ora, è veramente scoraggiante continuare a vedere le stesse cose, quelle cose che si ripetono da anni, tentare, anche per la società Inter, di trovare le soluzioni idonee e provarle, quando poi arriva la solita mazzata ideata solo per te e che obbliga il buon Stramaccioni a lavorare in allarme. Ogni volta, non è possibile essere sempre più forti di tutto e tutti.

Oggi, come oggi, non abbiamo la magica squadra del Triplete, e questo essere normali, almeno per noi interisti, non è quasi mai sufficiente.

Se mai verrà un giorno che il disegnatore, o il Palazzo intiero del calcio italiano, ci considererà alla stregua di chi è in politica ed ha le televisioni, o di chi costruisce auto di bassa lega, allora potremmo davvero preoccuparci di essere vicini all’ Armageddon…

Pertanto, non state a preoccuparvi eccessivamente, l’Apocalisse pervista da tempo tarderà ancora molto a lungo… almeno finché esisterà l’Inter.

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    1 commenti per questo articolo

  • Inserito da emanuela ricci il 19/12/2012 15:18:44

    iniziando a leggere l'articolo pensavo che trattasse di politica, di come noi italiani siamo visti aldilà d'Alpe.Scorrendo, mi sono resa conto che si trattava anche di sbagli in campo di calcio.qui alzo le braccia il calcio non mi interessa.Però posso dire che ho letto altri suoi articoli e mi sono piaciuti.

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