In dubio pro reo

Niente carcere per Dell'Utri:altro tentativo fallito di far marcire in carcere una persona

Esistono in Italia processi o fasi investigative, dette comunemente indagini, che ripropongono in absoluta il modello penale adottato dalla Santa Inquisizione

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In dubio pro reo.    

Espressione tradizionale che esprime il principio giuridico per cui l’interesse alla tutela dell’innocente deve prevalere sull’interesse alla condanna del reo; quasi mai applicata!

Esistono in Italia processi o fasi investigative, dette comunemente indagini, che ripropongono in absoluta il modello penale adottato dalla Santa Inquisizione, non più come verifica induttiva di teorie accusatorie motivate da fatti determinati, ma come pura pratica logica, esposto di principio o spiegazione circolare tautologicamente ridondante su idee assunte come vere: Dell’Utri era amico di Tizio e di Caio e dunque non può non aver concorso nei reati commessi da costoro; Tizio e da Caio quindi diventano a lui legati e associati; Tizio è amico di Dell’Utri, o affine del contiguo di dell’Utri perciò con lui coadiuva nei reati di associazione a delinquere, o concorso esterno in associazione mafiosa.

Pertanto Dell’Utri, pur non avendo lasciato dietro a sé prove decisive e coerenti alla sua imputazione, confermerà comunque la propria appartenenza a gruppi  mafiosi o a concorso esterno in associazione mafiosa, pertanto conservando quell’anima e efficienza diabolica che lo ha contraddistinti negli anni.

E’ di poche ore fa la notizia trapelata che la Corte d'appello di Palermo ha respinto la richiesta d'arresto avanzata ieri dai PM per l'ex senatore del Pdl, condannato a sette anni di reclusione per, appunto, concorso esterno in associazione mafiosa.

Non tutto dunque et semper è Corte d’Inquisizione.