Editoriale

Occhio ai conti correnti e depositi bancari potremmo essere depredati dei nostri risparmi

Potrebbe farlo il governo tecnico in uscita, con la stessa leggerezza e criminale disinvoltura usata con i marò

Simonetta  Bartolini

di Simonetta  Bartolini

o potete leggere più o meno in tutti i giornali, in un trafiletto, in una pagina interna, un po' nascosto ed enfatizzato nello stesso tempo! Un'assurdità? Non c'è dubbio, è la caratteristica della nostra stampa, schierata o finto-indipendente, ci sono notizie che non sfondano, come se chi le dà non credesse veramente sull'opportunità di diffonderle e allora ecco la paradossale e fuorviante via di mezzo.

Mi riferisco alla questione cipriota. In questi giorni abbiamo letto e appreso dai notiziari tv delle inquietanti condizioni delle banche dell'isola, siamo stati informati del furto che era stato tentato ai danni dei conti correnti dei ciprioti, poi limitato a quelli di più rilevante entità.

Di nuovo abbiamo sentito polemizzare sulle assurde pretese dell'Europa merkelizzata. Chiacchiere, flatus vocis inconsistenti che sembrano fatti apposta per tranquillizzarci: non abbiate paura cittadini italiani, c'è chi veglia su di voi informandovi tempestivamente e combattendo con la forza delle denunce a mezzo stampa.

Poi ogni tanto leggi qua e là che le banche italiane sono messe male, anzi molto male, peggio di quanto possiamo immaginare e che per evitare danni alle stesse potrebbero chiedere a noi cittadini ... Indovinate cosa?

Le smentite arrivano immediatamente, si chiamano studiosi, economisti, accademici di vario tipo e formazione per dichiarare che non è così, che la situazione dell'Italia è diversa ecc ecc

Il cittadino allarmato un po' si tranquillizza, d'altra parte chi di noi ha la verità in tasca su questioni di macroeconomia? Facciamo fatica a capire come far funzionare il bilancio famigliare, figuriamoci quello nazionale .

È così andiamo avanti, fra piccoli allarmi e pronte rassicurazioni. Se poi c'è un economista più pessimista (vale la pena ricordare il detto che il pessimista è solo un ottimista ben informato) viene marginalizzato come apocalittico, sfascista, o vicino a un movimento o partito che fa del cupio dissolvi il proprio unico credo.

Bene, al diavolo gli economisti, gli accademici e i giornalisti à la page, loro la verità non ce la diranno mai, loro hanno ottimi stipendi che nessuno mette a rischio, i loro conti bancari sono tali che, in caso di prelievo forzoso da parte dello Stato, non rischierebbero la povertà, ma solo un fastidioso abbassamento delle ampie risorse.

Loro sono sempre e in ogni caso (altrimenti non avrebbero le tribune più importanti dalle quali parlare) in buoni rapporti con il potere, qualunque esso sia e non è dunque nel loro interesse dire la verità.

La verità però non posso dirvela neppure io, perché non la conosco, perché al pari di voi non ho nessuno di cui mi fido che mi dica come stanno veramente le cose. E in ogni caso non mi fido di nessuno. Negli anni ho dovuto realizzare che quelli che “sapevano”, che alle mie povere e ingenue obiezioni sull'euro mi dicevano che era indispensabile, che era la scelta migliore e che io non potevo capire perché non conoscevo a fondo le questioni della finanza e delle politiche economiche, quelli stessi ora strepitano contro la sciagura della moneta unica.

È allora? Allora proviamo a usare un po' di sano buon senso e l'ammaestramento che ci viene dalla storia recente.

State in guardia: conti correnti e investimenti non sono affatto al sicuro da ora a quando non ci sarà un nuovo governo.

Da oggi il segreto bancario è abolito, lo Stato in tutte le sue forme può entrare nei nostri conti e nei nostri depositi nelle varie forme; per contrastare l'evasione, dicono, sì certo, ma soprattutto questa libertà, che lede la nostra privacy di risparmiatori, permetterà allo Stato di rendersi conto dove attingere quanto agli abbisogna per saldare i conti che continuano a essere in profondo rosso a causa di una spending revue sconsiderata e scombinata che ha risparmiato le sacche di sprechi veri e ha messo in ginocchio le famiglie.

Lo stallo politico mantiene in vita il governo dei cosiddetti tecnici (i più fallimentari e inetti, incapaci e criminali della storia della Repubblica) i quali fallita ormai la missione di acquisire potere politico con la lista civica di Monti, non hanno niente da perdere a fare le peggiori porcate a favore della finanza internazionale e dell'Europa germanocentrica dalla quale otterranno comunque qualche posto di rilevo che massaggi il loro ego smisurato e mai sazio di potere e visibilità .

La faccenda dei marò c'è lo ha dimostrato, un governo dimissionario, e oltretutto non politico, se ne frega dell'onorabilità, della giustizia, della vita degli uomini che servono lo Stato. Un governo così agisce da incompetente, da cialtrone , da volgare fedifrago, ma che importa, tanto non sapremo mai a chi dare la responsabilità dell'accaduto, non potremo mai avere da loro un risarcimento, neppure morale.

È allora occhio ai nostri conti correnti e depositi! come nel caso dei marò ci potremmo svegliare una mattina e scoprire che ci hanno depredato di una buona percentuale dei nostri soldi per darli alle banche, per accontentare l'Europa, per far felice la Merkel. Lo farà il governo uscente e noi non potremmo chiedere le dimissioni di nessuno, tanto stanno per andarsene, non sapremo chi ha preso la decisione, non potremo punirli nell'urna.

Peggio assisteremo agli alti lai, alla indignazione dei partiti che prenderanno tutti le distanze da quel governo in partenza.

Poi andranno a governare loro, forti della manovra truffaldina fatta da chi li ha preceduti e si ergeranno a salvatori della patria.

Già ma noi ormai saremo in mutande!

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