Editoriale

Vietato fare un complimento ad una donna, gli Usa contro il galante Obama

Siamo arrivati al paradosso: dire che una donna oltre che brava è anche belle viene ritenuta un'offesa di cui occorre scusarsi

Gianfranco de Turris

di Gianfranco de Turris

er dirla con Sandro Pertini: Bè, bè, bè, non c’è più religione… Va bene che ci caschi l’87nne Napolitano, uomo d’altri tempi, ancorché vecchio comunista, ma il cinquantaduenne presidente degli Stati Uniti, democratico e quindi progressista per definizione, per di più negro (da niger, nero), considerato un afro-americano, ligio a tante regole della correttezza politica e non solo, bè, bè, bè... Da lui proprio non ce lo saremmo aspettato.

Ma come si fa, ma come si fa, dico io, a fare un complimento, galante e non becero, alla ministra delle Giustizia californiana, definita oltre che brava anche una bella donna? “E’ brillante, impegnata e tenace ed è di gran lunga la più bella attornmey general d’America”: ecco la frase in pubblico che commentatori istantanei, soprattutto femmine, gli hanno subito rinfacciato tramite gli infernali e implacabili social network bollandola come “irrispettosa”, “deplorevole”, “stupida” e soprattutto “sessista” (ma che vuol dire?). Un colpo al cuore progressista del presidente che, mogio mogio, ha subito telefonato all’interessata per chiederle scusa.

Ma scusa di che? Di aver fatto un complimento ad una politica in carriera, di anni 48, che se lo meritava. Oggi come oggi, a differenza di un secolo fa per non andare ancora più indietro, la donna dà il meglio di sé proprio intorno a quell’età, e ha fatto bene il presidente Usa a lasciarsi sfuggire quel complimento. Perché tale era, e non una volgare battuta berlusconiana… Pensate un po’ cosa sarebbe successo se qualcuno avesse dato della “culona” alla First Lady come il Berlusca fece con la Merkel (anche queste delle verità, anche se più difficili da accettare). O se qualcuno avesse detto che è più bella che intelligente, come disse alla Bindi (e lei si mise la maglietta: “Non siano donne a sua disposizione”!).

Ma gli USA a quanto pare ormai non sono un paese per i complimenti, sono sempre più preda di un infantilismo congenito e soprattutto condizionati da complessi psicologici e morali di ogni tipo, che purtroppo esportano da noi con grande successo. Nel paese puritano per eccellenza, dove però avvengano le più grandi nefandezze sessuali, si deve stare attenti a come si parla.

Mi pare sia un’idiozia dilagante, e che andrà sempre peggio. Quando fu varato il governo del 2008, un giornale inglese se ne uscì col titolone “la ministra più bella del mondo” riferendosi alla Carfagna. Nessuno si offese né in Italia né fuori. Fossimo stati negli USA sarebbe nato un caso diplomatico…

Si tratta di imbecillità o di ipocrisia? Non è che ci siamo dimenticati del presidente Clinton, per caso? Delle sue attività istituzionali con la formosa stagista in quello che poi venne pertinentemente definito lo Studio Orale? Allora il machista presidente venne difeso dal progressismo mondiale: mica era quel porco di Berlusconi! Lo difesero le donne democratiche americane, compresa la cornuta Hilary che oggi ironizza su Obama, e addirittura le donne progressiste italiane. Tanto possono la carriera e la ideologia. Oggi, a quanto pare, le parole sono più pesanti e importanti dei fatti concreti. Forse Obama dovrebbe imparare qualcosa: res non verba…

Insomma, non si può dire alle americane che sono belle, o perlomeno non lo si può dire alle ministre in carica, specie se della Giustizia. Anzi ci si deve scusare. E se Obana avesse detto: mi sono sbagliato, la signora in questione è antipatica e racchia?

Un vecchio film “sessista”, addirittura “maschilista” si intitolava Quando le donne avevano la coda. Si pensava che nel 2013 non l’avessero più, ma ora sappiamo che almeno quelle americane ce l’hanno ancora. Di paglia.

      

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    1 commenti per questo articolo

  • Inserito da ghorio il 10/04/2013 09:41:18

    Sono d'accordo con Gianfranco de Turris ma il puritanesimo americano tiene banco da decenni e decenni, salvo poi gli aspetti dei vizi privati. Di contro, per il vero, si assiste in Italia all'enfasi della bellezza, basta vedere servizi dedicati alle donne impegnate in politica, elette nelle nuove elezioni: gli aggettivi belle e carine si sprecano. Un modo di informare davvero di basso livello, considerato che in politica contano le idee, non di certo i volti carini o meno. Quanto al giornale inglese che aveva scritto della Carfagna di ministra più bella del mondo c'era tanta esagerazione, anche se nella circostanza sui giornali italiani sono apparse per vari giorni paginate e paginate con le foto della ministra in questione e di tante donne impegnate nella politica. Insomma queste vicende dimostrano , ancora una volta, la decadenza della stampa, non solo in Italia. Giovanni Attinà

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