Letta, intanto, garantisce la stabilità

Un Tranquillo Mercoledì di Paura... per la politica italiana

Il Cavaliere minaccia sapendo di portare a termine quanto dice o è pura strategia?

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Un Tranquillo Mercoledì di Paura... per la politica italiana

Un tranquillo mercoledì di paura è quello che ha trascorso ieri la politica italiana.

Letta, da New York, più precisamente da Wall Street, ha rassicurato e garantito gli investitori internazionali sulla stabilità del Bel Paese.

In Italia, frattanto, è stato perpetrato l’ultimo linciaggio morale verso Berlusconi, alleato del Governo Letta, dopo le voci di una richiesta di arresto, e la dichiarazione di guerra dello stesso Cavaliere che in risposta ha minacciato le dimissioni in massa di tutto il PDL.

Dopo quanto, il PD ha iniziato a gridare al golpe con Epifani che ha tacciato gli avversari di irresponsabili.

Napolitano, intanto, ha sperato si trattasse di una mossa strategica del capo del PDL.

Nel tardo pomeriggio il Popolo delle Libertà si è riunito facendo ben capire che se decade il loro capo si dimettono in massa.

Quindi, una giornata niente male, con due protagonisti assoluti meritevoli entrambi del premio Oscar: Letta dagli USA e il Cav. da Roma, ove ha spostato la sua residenza, come un leone ferito che vuol essere sul campo di battaglia senza la minima idea di arrendersi all’orda di cacciatori che lo vogliono far fuori.

Pensate sia finito qui il tranquillo mercoledì… ? Assolutamente no!

Tutto è accaduto e si è consumato mentre si è portata quasi a termine la cessione di Telecom, che ormai ha perso il suo made in Italy, così come già successo, è bene ricordarlo a PARMALAT = Ceduta in FRANCIA
BUITONI = SVIZZERA
SANTAROSA = INGHILTERRA
REX, ZOPPAS, ZANUSSI, MOLTENI = SVEZIA
VALENTINO = QATAR
ALITALIA = FRANCIA
PERONI = SUDAFRICA
FIORUCCI = SPAGNA
ALGIDA = INGHILTERRA/OLANDA
GANCIA = RUSSIA
CARAPELLI = SPAGNA
STAR = SPAGNA
SAN PELLEGRINO = FRANCIA
GALBANI, INVERNIZZI, LOCATELLI = FRANCIA
AR PELATI = GIAPPONE
CHIANTI = CINA
RISO SCOTTI = SPAGNA
LORO PIANA = FRANCIA
POMELLATO = FRANCIA
SAFILO = OLANDA
FENDI = 51% FRANCIA
COCCINELLE = COREA
LAMBORGHINI, DUCATI = GERMANIA.

Altro duro colpo alla delicata struttura del nostro capitalismo, diventato un minuscolo topolino di fronte alle grandi corazzate estere.

Francamente, ci domandiamo, come Letta possa ancora rimanere a New York, con la situazione che sta attraversando il suo Governo in queste ultime ore, situazione penosa resa ancor più tale dalle barriere poste dalla UE alla responsabilità civile dei magistrati all’interno del diritto europeo.

C’è da aggiungere una cosa, prima di concludere questo pezzo foriero di soavi e leggere notizie: in tal contesto vengono i brividi in tutto il corpo a pensare ad una nuova crisi di governo, precorritrice di strozzinaggio finanziario e rivolte populiste.

Ma, nel frattempo, c’è chi altrove (Wall Street) garantisce sulla stabilità dell’Italia e preferisce non scendere sul campo di battaglia…

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    1 commenti per questo articolo

  • Inserito da ghorio il 26/09/2013 12:42:52

    Sinceramente non so chi abbia propagato le voci di una minaccia d'arresto del Cavaliere. Una cosa è certa: la Giunta delle elezioni non farà sconti a Berlusconi e così pure le decisioni del tribunale di Milano, attese per metà ottobre, sull'interdizione dei pubblici uffici. Di conseguenza tutto era ed è chiaro e non capisco la strategia di Berlusconi e del Pdl, a meno, come dicono i"retroscenisti", che abolirei da tutti i giornali(rimpiango, dalla mia età giovanile il"pastone romano)l'agire non è per fare pressioni a Napolitano. Nel frattempo il Cavaliere ci aveva mandato il messaggio con Dudù, la fidanzata, il divano, etc. Da moderato, non antiberlusconiano come magari certo Pd e la sinistra, rimango sconcertato: sono gli interessi d'Italia che debbono prevalere. Poi sinceramente del lungo elenco di passaggi di aziende italiane agli stranieri sono stufo. Il capitalismo italiano vuole la villa al mare, quella in montagna, etc, ed ha cuore il dio denaro. Quindi basta "piangere", bisogna essere coerenti e di conseguenza o si cambia su questa finanza di carta che dai giornali, alle banche e così via, oppure non c'è scampo. Non possiamo preoccuparci di Telecom, quando da destra, dal centro e da sinistra, si predica privatizzazioni da un ventennio e, nel contempo, non si cambiano nemmeno i manuali di economia sulle cosiddette imprese strategiche, perché la parola d'ordine era ed è "privatizzare". Poi ci lamentiamo dell'arrivo dei cinesi, marxisti diventati ultra capitalisti, magari a spese del popolo.

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