Editoriale

Situazione italia: La nave dei folli diventerà la zattera della medusa

Vale per ciascuno dei partiti che vorrebbero governare e vale per per l'intero paese, purtroppo

Dalmazio Frau

di Dalmazio Frau

e, in un momento di smarrimento, aveste espresso il desiderio di comprendere lo stato attuale di quel “qualunque cosa sia”, quel coacervo di strani soggetti politici - e non soltanto - che “tutti insieme appassionatamente” vogliono presentarsi come “nuovo centro-destra” e che si vuole contrapporre in alternativa politica al grande Centrodestra (quello senza trattino ma con molta più rappresentanza) rappresentato da Forza Italia, senza tuttavia avere il coraggio, o forse l’improntitudine, di osare dichiarsi “Destra” dovreste compiere un breve viaggio nella nostra vecchia, cara, Europa.

Poche ore di volo ed atterrare all’aereoporto di Parigi. Andateci in buona compagnia, magari. Godetevi un bel fine settimana nella seconda città più bella del mondo ed infine ritagliatevi un paio d’ore per visitare il Louvre. No, non tutto. Basteranno un paio di sale.

Dimenticatevi Dan Brown, ignorate anche la Gioconda che tanto è pure piccola e non la si vede neppure, sepolta com’è dalle teste dei giapponesi e degli americani, e non aspettatevi neppure Belfagor che gli spettri hanno di meglio da fare. Se volete finalmente capire esattamente qual è lo stato attuale dell’ “arte” politica italiota – eh sì perché forse alcuni che fanno di mestiere il politico, non lo sanno ancora, ma “governare è un’arte” - rappresentato da Fratelli d’Italia e il loro tentativo di costruire una risposta a Forza Italia, cercate il primo fra i due dipinti che immodestamente vi suggerisco.

Attraverso le vaste sale raggiungete una piccola, immensa, opera; un olio su tavola della fine del XV° secolo a firma di Hieronymus Bosch.

Il quadro s’intitola “La nave dei folli”.

Con i brillanti colori delle tavolozze fiamminghe Bosch vi ha dipinto l’allegoria di un piccolo vascello a bordo del quale, convinti di governarlo guidandone la rotta, stanno, in eterogenea compagnia, alcune persone che in realtà fanno tutt’altro.

L’imbarcazione procede senza vela ma con un albero della cuccagna al posto di quello maestro e sotto di esso borghesi e laici intenti alla gozzoviglia mentre altri nuotano intorno alla sua chiglia ed un giullare siede sul bompresso che è un altro albero tagliato.

Così appare, ad un occhio smaliziato, la strana impresa che cerca di condurre a termine chi, in Fratelli d’Italia, pur di mantenere quello “status” che altrimenti -causa imperizia, imprecisione, mediocrità politica e culturale – perderebbe: si vuole far nocchiero verso nuovi lidi che definisce diversi rispetto ad altri.

Coloro che dovrebbero guidare la “nave” sono gli stessi che hanno contruibuito ad inabissarne ben due precedenti, prima affidando il timone a chi l’ha portata a schiantarsi sugli scogli della mediocrità e dell’insipienza e poi mutandosi in caudatari vessilliferi del nuovo armatore, fino poi a credersi – ahiloro e chi li ascolta – in grado di autoproclamarsi sufficienti a loro stessi.

Ecco cosa ci ha saputo dire – anche questo – nel suo dipinto di oltre mezzo millennio fa un pittore delle Fiandre.

Guardate dove va la “nave dei folli”… a voi individuarvi il sapiente algebrico Giannino, il tetragono e mistico Magdi Allam, il Nocchiero Ignazio, la piccola vedetta alemanna, il buon Crosetto e sopra ogni altro il Capitano del Vascello: l’ottima Giorgia.

Ma la nave va, direte voi, comunque galleggia.

In effetti è vero, il legno procede sottocosta, bordeggiando, imbarcando acqua e persone alla ventura, ma se realmente volessimo vedere dove andrà il “vasel” spingetevi oltre, in un’altra sala del Museo e cercate un dipinto, una tela questa volta, molto più grande in dimensioni del precedente.

È questo un quadro di Théodore Géricault che reca il titolo de “La zattera della Medusa”.

Ecco, quell’insieme di uomini nudi, affranti, indeboliti dagli stenti e dalle privazioni di un lungo naufragio e che si abbarbicano forsennatamente guidati dall’istinto di sopravvivenza, agitando drappi e stracci per segnalare la loro presenza ai salvatori, sono l’ineluttabile esito del navigare della “nave dei folli” vista prima.

Insomma Géricault risolve e risponde alla domanda che Bosch ha posto cinque secoli or sono.

E, pensateci, adesso risponde anche alla vostra.

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    2 commenti per questo articolo

  • Inserito da Crispino il 30/09/2013 12:54:18

    L'articolo è in effetti colto e divertente ma lo spirito di fondo non si può condividere. Personalmente non ho comunanze con Fratelli d'Italia ma li seguo con interesse. Dovrebbero volorizzare facce nuove, accentuare la loro autonomia dal grande Centro-destra (quello con "molta rappresentanza") e battersi con più decisione per perseguire l'interesse nazionale anche a scapito da quello dei singoli o di specifiche categorie sociali. Mirando a recuperare la massa amplissima degli schifati della politica. Chi vuole una Destra pulita, capace di ridare una speranza agli italiani, forse dovrebbe aiutarli.

  • Inserito da Claudio il 29/09/2013 16:48:47

    Questo è uno degli editoriali più divertenti che tu abbia scritto. Ehem forse avrei dovuto dire preoccupanti. No, forse è meglio dire allarmanti. Ma tanto, nella nave dei folli nessuno ammetterà mai di esserlo. Il fatto che, Bosch nel quadro già immenso, non aveva spazio per raffigurare le altre navi. Infatti in quel mare naviga una flotta poderosa che si sta ingrossando a vista d'occhio.

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