Malagiustizia italiota

La Legge è una ragnatela che le mosche grosse sfondano, mentre le piccole ci restano impigliate

di Il Raccontafavole

La Legge è una ragnatela che le mosche grosse sfondano, mentre le piccole ci restano impigliate

"La Legge è una ragnatela che le mosche grosse sfondano, mentre le piccole ci restano impigliate". Honoré de Balzac

Sì, è proprio così; più sei ricco e potente, più riesci a sfuggire alle fitte maglie tessute dalla giustizia. Ma se sei una persona normale e incappi in questa viscida ragnatela sono guai serissimi.

E’ quanto successo anni addietro in una cittadina della Penisola a un uomo ingannato prima, da una malvagia famiglia composta da alcolizzati, depravati, sgualdrine e vigliacchi impotenti, e subito appresso da un PM e un giudice alla mercé di queste personcine schifose.

L’avvocato di quest’uomo, in combutta con questa masnada orrorifica, ha ordinato allo sventurato cliente di patteggiare, nonostante non ci fossero prove concrete riguardanti il suo arresto.

Lo aveva accusato, la cricca demoniaca, di estorsione e truffa, ma di questi soldi non né è mai venuta fuori la benché minima traccia.

Ma, nonostante tutto, si arriverà al patteggiamento, così da chiudere una vicenda vergognosa che vedrà la sconfitta della legge, quella vera, e il dominio del male sul bene.

Passa un po’ di tempo, quello necessario all’uomo calunniato di rifarsi una parvenza di vita che, un giorno, davanti al suo uscio si presenta il postino con una raccomandata. Era un nuovo avviso di garanzia, praticamente la stessa imputazione di anni prima, di cui la regola del brocardoNe Bis in Idem (non due volte per la medesima cosa) ne riassume in pieno la sostanza.

Con un meschino artifizio, perché ai disgustosi ricconi non era andato giù il patteggiamento, era stata ricreata la solita nauseante sceneggiata di anni orsono. Stesse accuse, stesse nefandezze, stesse calunnie, stavolta nascoste dalla voce truffa aggravata che voleva differenziarsi dalla prima imputazione di tentata estorsione.

L’innocente di cui sopra è ancora in causa con quella banda di delinquenti impuniti, solo che adesso dovrà essere quest’ultima ghenga immorale a discolparsi dalle accuse, queste vere, come è vero che esiste il mare e la terra, di trasferimento all'estero di denaro, doppia fatturazione con importi diversi, pagamenti al nero e via dicendo.

Insomma una manna per la guardia di finanza.

 

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    1 commenti per questo articolo

  • Inserito da silvana il 16/09/2014 12:15:20

    casi del genere ve ne sono a iosa in Italia; il pesce grande mangia quello piccolo. gli scandali dei potenti sono ormai all'ordine del giorno tanto da non fare più notizia. I massmedia danno in pasto la notizia e scoppia il boom, finché qualcuno non si precipita a insabbiare il fattaccio tappandolo nel bidone dimenticatoio. E arrivata la quiete dopo la tempesta, si ricomincia daccapo. Per i potenti si trovano mille sotterfugi per evitare la galera, ma quando è il poveraccio ad incappare in qualche disgrazia, non c'è avvocato che tenga ed immancabilmente viene perseguito fino allo stremo. purtroppo la legge dei forti non è uguale per tutti

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