Ritratto di una generazione muta: ROMANZO

Andavamo a letto dopo Carosello

Capitolo II. Un uomo e la sua scatola. I. Che cos'è l'intelligenza?

di Giovanni F.  Accolla

Andavamo a letto dopo Carosello

Avevo già visto altri fallire prima di me. Alcuni, a dire il vero, accettavano la sconfitta come un fatto intimo e con molta dignità, silenzio e rassegnazione. Altri, la maggior parte dei falliti nei pensieri e nelle opere, invece, covano un livore esangue, asfittico, nei confronti di ogni cellula del creato e attendono una qualsiasi possibilità di rivincita da far scontare ad un qualunque capro espiatorio. Altri ancora, quasi sempre recidivi a qualunque sorta di débâcle, non ammettono lo scacco, non lo riconoscono neppure e con impavida disinvoltura (per lo più sorretta da una fantasia fuori dal comune), convertono le loro sconfitte in altrettante vittorie.

Formidabili chef che sanno rigirare ogni genere di frittata, questi hanno quasi sempre un versione e una visione degli accadimenti che li riguardano, assolutamente inedita e più elaborata del vero da fornire al loro stesso cospetto e da spacciare alle intelligenze degl’altri. A proposito di intelligenza, va detto, anzi, va ammesso, che tale categoria di mentitori è, tra i perdenti, quella munita di maggiore intelligenza, o almeno di quei requisiti che solitamente accreditano qualcuno alla sfera degli intelligenti. In poche parole si può ben dire che essi non falliscono davvero mai, almeno se, come credo, ciò che decreta un fallimento è l’ammissione a sé stessi del disastro. Di qui mi vien da dedurre che solo gli scemi falliscono autenticamente, irreversibilmente.

L’insuccesso che umilia fino all’annientamento non si svolge su di un piano, per così dire, oggettivo e quindi una buona dose di menzogna, soggettività e intelligenza portano all’invulnerabilità e al trionfo sociale. Ma sì, il premio per la soppressione della coscienza è, quasi sempre, il riconoscimento mondano. Mi uscirebbe, a tal punto, una boutade dal sapore epigrammatico: la coscienza è lo strumento individuale per accedere all’oggettività… ma basta. I miei pensieri sempre strazianti, non significano mai un bel niente: in fondo non sono che scialbi tentativi per trovarmi un posto tra tali campioni di intelligenza. Ma non è cosa per me, l’intelligenza, che porto definitivamente la croce del mio fallimento e così anche le stigmate della demenza.


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    1 commenti per questo articolo

  • Inserito da Silvia Scali il 03/12/2020 09:53:29

    Mi chiamo Silvia Scali e sono una badante. Noto che in questo momento sono come il più felice. Vengo a testimonianza di un prestito tra privati che ho appena ricevuto. Ho ricevuto il mio prestito grazie al servizio del Sig. Pierre Michel. Ho iniziato le procedure con lei venerdì scorso e martedì 11:35 poiché le banche non lavorano il sabato, poi ho ricevuto conferma che il bonifico dell'importo della mia richiesta di 35.000€ mi è stato inviato sul mio conto e avendo consultato il mio conto bancario molto presto, con mia grande sorpresa il trasferimento è andato a buon fine. Ecco la sua e-mail :  combaluzierp443@gmail.com

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