Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
La copertina del libro
Il saggio di filosofia politica del Prof. Carsillo, docente originario della provincia di Foggia all’Università di Chieti, dedicato all’opera di McIntyre ha un impianto robusto, rifugge dalla semplificazione e suscita momenti di riflessione senza troppi accorgimenti diplomatici. Una pubblicazione che si affianca a Il problema morale in McIntyre sempre scritto da Carsillo( Levante editori) e che si segnala per la delucidazione della posizione teorica di McIntyre, proposta nelle sue possibili implicazioni teoriche e applicative. Questa robustezza argomentativa proietta l’interpretazione di Carsillo nell’agone spesso deludente del dibattito politologico, spesso premuroso di non turbare troppo gli animi di protagonisti e ascoltatori e che proprio per questo tende ad annacquare la densità dei temi di discussione.
In prima battuta, è bene affermare che questo libro contribuisce a far conoscere in modo più esaustivo il pensiero filosofico-politico di area anglosassone, spesso sbrigativamente etichettato e in realtà poco conosciuto. La prospettiva di McIntyre è dunque restituita nella sua pars destruens nei confronti del pensiero di Nietzsche e di Kant, rei rispettivamente di essere incorsi negli stessi errori dell’illuminismo e di aver di fatto ispirato l’individualismo morale moderno. Ma questa pagine si premurano anche di differenziare la particolare prospettiva comunitarista di McIntyre da quello che è solitamente definito tale, rimarcando il particolare percorso culturale del filosofo, che di fatto è un po’ un’eccezione nel panorama intellettuale di provenienza. McIntyre è pensatore che non abbraccia l’analiticismo militante ma guarda con estrema attenzione ad Aristotele, Tommaso ed Hegel, rimeditati in chiave contemporanea in aperta polemica con le derive relativistiche, emotivistiche e riduttivamente economicistiche di molta morale corrente. Con un atteggiamento fiero e al contempo aperto al confronto dialettico Carsillo non teme gli strali di un Marramao all’indirizzo del filosofo anglosassone, di cui egli non difende fideisticamente i contenuti di pensiero ma di cui tenta una seria rimeditazione insieme al lettore. Fra i molteplici spunti che il libro suggerisce, due ci sembrano le questioni che meritano in particolare di essere evidenziate: a) la critica di McIntyre all’emotivismo quale espressione di individualismo morale che non si preoccupa di giustificare razionalmente azioni e finalità morali; b) la critica alla deriva economicistica e razionalistica del liberismo, che rischia il totale svuotamento culturale. Entrambe queste degenerazioni troverebbero risoluzione per McIntyre nel razionalismo delle tradizioni, ovvero in espressioni virtuose di vita comunitaria radicate nella storia e nel patrimonio culturale di riferimento. Un saggio, questo di Carsillo, che contribuisce ad arricchire il dibattito contemporaneo intorno alla tecnopolitica e al relativismo morale, in vista di una polemica ferma ma elegante.
Inserito da LINN il 21/11/2014 09:54:40
pensiero filosofico-politico; individualismo morale moderno; analiticismo militante; derive relativistiche,emotivistiche ed economicistiche...totale svuotamento culturale...dibattiti sul relativismo morale...LA FILOSOFIA E' L'ARTE DEL CAPIRE, MA PER POCHI STUDIOSI. MOLTISSIMI "PAPPONI" DIRIGONO IL MONDO SVALUTANDO QUALSIASI MORALE IN NOME DELLA SOLIDA MA STOLTA RICCHEZZA.
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