Spigolando tra i giornali

Dopo la tragedia del mare Berlusconi si propone come mediatore e fa il pompiere...mah

di Vincenzo Pacifici

Dopo la tragedia del mare Berlusconi si propone come mediatore  e fa il pompiere...mah

Perdesse anche la minima occasione Berlusconi per dimostrare la sua incoerenza e la sulla illogicità. Di fronte all’immane tragedia, avvenuta di fronte alle coste libiche, con oltre 900 vittime, a parte il numero reale che mai sapremo, comunque impressionante, cosa c’entrava offrirsi per “un tavolo comune con chi ha governato”? Il “premier” è ancora lontano dal comprendere la gravità del problema ed il ministro dell’Interno ha le idee confuse, ammesso che abbia idee. L’Unione Europea, nonostante le deboli ed “educate” pressioni, estremamente tardive, fatte dal dott. Renzi, è sorda o almeno distratta e disattenta e poi immaginiamo la considerazione posta alle eventuali rimostranze della Mogherini, di Alfano e di Gentiloni. Dimostra o meglio conferma una volta di più la sua vera inestirpabile natura, di organizzazione sensibile e concentrata sui temi o per dirla meglio sugli interessi finanziari.

   Dell’altra organizzazione storicamente sterile, prima come Società delle Nazioni e poi come ONU, è meglio non parlare. Berlusconi, non soddisfatto del trattamento ricevuto con l’Italicum e con la designazione del presidente della Repubblica, scodella un’altra robusta dose di inutile e soprattutto autolesionistico buonismo, scrivendo “Di fronte a quest’ultima tragedia basta con le accuse e le contrapposizioni”. Dopo aver parlato del “tavolo tra tutti i protagonisti”, si illude  sia giunto “il momento dell’unità e dell’azione, non delle divisioni e dei contrasti”. Invece di fantasticare con questa edizione rivista e rivisitata di buonismo, perché Berlusconi, attraverso le sue reti televisive e i suoi organi di stampa, non ha lanciato al Paese le sue proposte ed indicato esplicitamente le responsabilità dei governi responsabili inani dell’attuale situazione, destinata ad aggravarsi?

   E poi altra domanda, che ci conduce al tema scottante ed insuperabile del cesarismo. Berlusconi, prima di scrivere (?) questa nota, con chi si è consultato con la Pascale, con la Rossi o con Dudù, Dudina o Harley? L’insopprimibile quanto insopportabile autocrazia riemerge nel momento in cui si apprende che di fronte ad un partito lacerato (secondo il “Giornale” si contano tra gli azzurri oltre cinquanta sfumature) “Berlusconi da Arcore [pastore sempre più inascoltato] continua a predicare l’unità del partito attorno a sé”.

   Non è possibile trovare smentita a questo carattere storico della dittatura berlusconiana, e pare strano, al limite dell’incredibile, che un giornalista, attento e preparato, come Piero Ostellino continui a favoleggiare, quasi recitasse un atto di fede laico, sul carattere liberale dei governi Berlusconi e sul carattere salvifico delle liberalizzazioni, che in Italia diventano selvagge, dannose per gli equilibri sociali e sinonimo non di arricchimento, bensì di impoverimento generalizzato.

   Tra i tanti casi di elusione o peggio ancora di evasione fiscale, desta fastidio ed impressione fortemente negativa la denunzia fatta dal foglio della famiglia Berlusconi contro le “innocenti evasioni. La nostra vita quotidiana è costellata di piccoli tradimenti ai danni del fisco: lezioni private, colf, case al mare rigorosamente in nero. E chi è senza peccato”. Un bel “cribbio” non guasta!

   Segnali positivi con un ravvedimento, lungamente attesto e, speriamo, fertile di risultati, giungono dall’area di destra con Storace, che schiera i suoi uomini a fianco e a sostegno di FdI nelle prossime regionali, e con la Meloni, che si degna di ringraziare. A proposito della Meloni non può non essere notato che la caccia ad un seggio nei consigli regionali ha portato ad affossare la necessaria e sacrosanta contrapposizione con il raggruppamento di Alfano sicuramente, per il momento in Liguria.

   La Destra può rinascere (non uso il verbo “risorgere” , a mio avviso blasfemo) solo se salvaguarda ed esalta la propria storia e la propria identità.

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