Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
Autore Serena Vitale,Mondadori editore,pg. 338,€ 10,00
Chi non ha conosciuto la cupezza e la miseria dell’Unione Sovietica dei tempi di Breznev deve assolutamente leggere il libro di Serena Vitale A Mosca, a Mosca (Mondadori). Chi crede che La Russia liberata dal comunismo e consegnata al capitalismo sia migliore della precedente deve leggere il libro di Serena Vitale.
Slavista di valore dalla penna felice e dallo sguardo impregiudicato, la scrittrice ci offre il racconto del suo pluridecennale rapporto con Mosca: alla fine degli anni ’60 come giovane borsista, catapultata in una realtà che i libri dei suoi amati scrittori russi non l’avevano certo preparata ad affrontare, oggi come affermata docente di Lingua e letteratura russa alla Cattolica di Milano.
Serena Vitale in oltre quarant’anni di frequentazione della patria di Tolstoj ha visto tutti i cambiamenti subiti dall’ ex Unione Sovietica e li racconta in questo libro.
A Mosca, a Mosca! sta a metà fra autobiografia e cronaca, fra analisi storico-sociologica con il filtro della letteratura e l’invenzione narrativa che nei due Controtempo si offre come intermezzo estrapolato dalla successione cronologica degli avvenimenti.
Il libro di Serena Vitale è bello, appassionante, ricco di spunti e di notizie colto e gradevole come solo uno studioso col talento della scrittura sa confezionare. Ma soprattutto è una denuncia spietata e dolente da parte di chi ama la Grande Madre Russia, di un amore profondo suggerito dalla fascinazione esercitata dalla sua cultura. In queste pagine la storia del ‘900 della Russia, la grande letteratura di un tempo si mescola con gli scrittori contemporanei e le vicende politiche trovano una sorta di interpretazione alla luce dell’anima di un popolo che solo il lungo sguardo affettuoso della scrittrice può tentante di spiegare.
La cifra che accomuna l’Unione Sovietica comunista e la Russia capitalista è l’estremizzazione, la mancanza di una misura nel bene e nel male.
La terra raccontata nel suo modo così originale e suggestivo da Serena Vitale, nonostante il passare del tempo e l’avvicendarsi di governi apparentemente opposti fra loro, è ancora la terra dei russi governati dallo zar. La terra di Tostoj e Dostoevskij, Gogol, Puskin.
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