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Alberi per le città, per ogni fusto abbattuto se ne ripianti uno nuovo sia nei luoghi pubblici che in quelli privati

Invece di schiudere al traffico strade su strade e complicazioni annesse e connesse basterebbe un regolamento ferreo per non ridurre i polmoni delle cità

di Simonetta  Bartolini

Alberi per le città, per ogni fusto abbattuto se ne ripianti uno nuovo sia nei luoghi pubblici che in quelli privati

La campagna elettorale ferve, i candidati si agitano, i manifesti incombono, i talk show politici ci rintronano. Là una lista mal presentata ed eliminata, qua un comizio incendiario. Insomma il prossimo voto amministrativo si mostra con truppe in campo pronte alla guerra senza esclusione di colpi e contraccolpi.

Quel che ancora non abbiamo sentito, se non per lievi e quasi impercettibili accenni è il programma dei candidati per le città, Roma in particolare, e sì che la Capitale avrebbe bisogno di un sostanzioso progetto che la sollevi dalla palude nella quale è precipitata nell’ultimo anno.

Certo, tutti promettono di riparare le buche, discutono di Olimpiadi (che non è proprio un tema appassionante per i romani affogati in un sistema di costanti disservizi), pochi gli accenni al trasporto pubblico ( a parte la questione morale della gestione Atac) che se riformato in maniera sostanziale risolverebbe da solo una buona percentuale di problemi della città.

Non abbiamo invece sentito parlare di verde pubblico (ovvero tutti ovviamente promettono di tutelarlo, ma senza nessuna vera proposta) e allora ci permettiamo noi di avanzare un piccolo, senz’altro trascurabile suggerimento pensando che, senza essere talebani dell’ambientalismo, occorre preservare quel poco di ossigeno che ci serve per sopravvivere in una metropoli soffocata dal cemento e dal traffico.

Gli alberi. In questi ultimi mesi, complici anche varie tempeste meteorologiche che ne hanno minato la stabilità, ne sono stati tagliati parecchi, poi ci sono quelli tolti dai giardini privati dei condomini per le ragioni più varie, di solito squinternate ed egoiste, come quella che tolgono la luce! Che poi facciano ombra in estate compensando il disagio invernale non viene preso in considerazione, così le case si scaldano di più, la gente usa più aria condizionata, consuma più energia elettrica ma diffonde anche più calore che gli apparecchi condizionatori sputano fuori per tenere gli ambienti freschi generando un circolo vizioso assolutamente demenziale.

Dunque si diceva gli alberi. È naturale che in certe condizioni (vecchiaia, instabilità, pericolo, malattie) essi debbano essere abbattuti, ma occorrerebbe un regolamento comunale (da far rispettare rigorosamente con multe salatissime in caso di inadempienza) che obbligasse a rimpiazzare ogni albero abbattuto con una nuova giovane pianta.

Occorrerebbe altresì che ci fosse un’autorità di quartiere, che invece di dedicarsi soltanto a fare facili multe di divieto di sosta per rimpinguare le casse del comune o del municipio vigilasse anche sul verde pubblico e privato.

Ci sono, sicuramente direttive municipali che si occupano del verde, ma quanti ne hanno mai vista l’applicazione? Al solito, fatta la legge trovato l’inganno, anzi meglio fatta la legge segue la sua totale e indiscriminata ignoranza.

Cari candidati sindaci, e consiglieri, prometteteci di occuparvi seriamente anche di queste piccole, ma grandissime cose, ne va della salute nostra e dei nostri figli, e sarebbe molto più semplice da mettere in pratica di complicate e inutili chiusure al traffico limiti di transito ecc ecc.

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