Editoriale

Vince Trump: sinistre di tutto il mondo, disperatevi!

L'inaspettata (per i media) vittoria del candidato repubblicano scatena pianti e lamenti dei soliti noti.

Domenico Del Nero

di Domenico Del Nero

evo confessare qual è la prima cosa che mi venuta in mente, appena appresa la vittoria di Trump, è stata una immagine alquanto irriverente: quella di Bergoglio che, appresa la ferale notizia, erompe in una fenomenale imprecazione tale da far cadere al suolo tutte le immagini sacre presenti nelle vicinanze. Ufficialmente,   il Vaticano  ha espresso "rispetto per la scelta espressa dal popolo americano, caratterizzata da una forte affluenza alle urne". "Facciamo gli auguri al nuovo presidente  perché il suo servizio possa essere fruttuoso e assicuro anche la nostra preghiera che lo illumini e lo sostenga nel servizio della sua patria ma anche nel servizio del benessere e della pace nel mondo” Così il segretario di Stato cardinale Parolin, si può immaginare con quanta sincerità ed entusiasmo, soprattutto se esprimeva lo stato d’animo del suo dominus. E del resto, per chi conosca un po’ il linguaggio “curiale”, queste parole trasudano fiele che è un piacere, soprattutto l’incipit.  

E non solo  Oltretevere, intendiamoci. A leggere le reazioni internazionali e nostrane, è tutto un corruscar di dentiere (in qualche caso tirate forzatamente a lucido),  o biblicamente parlando “pianto e stridor di denti”, toni che vorrebbero essere minacciosi e riescono solo patetici, colate laviche di bile. “Grande imprenditore, geniale uomo d'affari. O affarista mediocre, truffatore seriale, bancarottiere, evasore fiscale. Doctor Jekyll e Mister Hide, insomma. La verità su Trump è sempre sfuggente “, commenta il corrispondente di Repubblica Federico Rampini, che prosegue poi in un vero e proprio climax ascendente di faziosità rancorosa “E' stato democratico prima che repubblicano, ha frequentato i Clinton e tutti i notabili del partito democratico newyorchese. Ha capito da tempo, però, che la sua fortuna poteva essere legata alla destra. Ne ha corteggiato le frange più radicali e razziste” per finire poi col botto, ricordando gli attacchi del futuro inquilino della Casa Bianca  contro  Obama, destinato alla santificazione ora che sta per scivolare fuori dalla storia. E si  spera – aggiungiamo noi -  che sarà ricordato come il Nobel per la pace più guerrafondaio che sia esistito. Certo, ogni opinione è lecita (soprattutto per chi sta a sinistra) ma il tono è decisamente da calcoli al fegato con cistifellea infiammata.[1]Quanto ad Obama c’è da presumere che sia …nero come non mai, dopo  tutte le sue prestazioni in favore di una candidata che era stata suo segretario di stato, con risultati non certo brillanti. Una pessima uscita di scena anche per lui, per quanto meritatissima. Se la cava dicendo “Non è un segreto che io e Trump abbiamo idee differenti ma dobbiamo unire il Paese” e ha la faccia tosta di concludere "Lascio un Paese migliore di otto anni fa e lavorerò per una transizione di successo" promette "perché siamo tutti un'unica squadra". [2]  Consiglio a Trump di fare gli scongiuri. Tra l’altro pare l’America non sia molto d’accordo sui “miglioramenti” portati da Obama;  di sicuro non lo è il mondo e il Medio Oriente in particolare.

In ambito Europeo, tutti  con le bocche e le tastiere sussiegose, anche se non mancano espressioni di disappunto.  “Sicuramente la relazione transatlantica diventerà più difficile", pontifica il presidente del  parlamento europeo Martin Schulz, intervistato dal primo canale pubblico tedesco Ard.  Scultz ha fatto un parallelo con "le grandi paure" suscitate da Ronald Reagan e ha premesso che "il sistema degli Stati Uniti è forte abbastanza per reggere un presidente Donald Trump e integrarlo".[3]Non ci sono dubbi che la prima preoccupazione di Trump sarà quella di farsi integrare da eurocrati e burattinai di Bruxelles…

Soddisfatti, per ovvie ragioni, Putin e i leader “populisti” europei (per usare la definizione  delle attuali sinistre che il popolo l’hanno rottamato da un pezzo, preferendo i salotti di attempate, bavose e soprattutto danarose befane di ambo i sessi).  Ma le reazioni arrivano a valanga ed è impossibile star loro dietro.

Certo, Trump è senza dubbio una grossa incognita e prima di giudicarlo bisognerà aspettare il suo operato. Potrebbe essere appropriato il richiamo a Ronald Reagan (presidente dal 1981 al 1989) che  qualcuno ha fatto: anche lui pesantemente osteggiato da tutto l’establishment  progressista italiano ed europeo,che dava per scontata la rielezione di Jimmy Carter, uno dei peggiori presidenti degli Stati Uniti, storcendo la bocca al solo nome del candidato repubblicano, a cui veniva rinfacciato il passato di attore e (ancora una volta!) il populismo. Il day after fu una vera delizia e lo ricordo ancora adesso: e il fatto che anche Trump, come allora Reagan, sia stato pesantemente osteggiato dai  poteri forti e dai “soliti noti”, con una guerra scatenata a livello mondiale su giornali e media che oggi si leccano le ferite dopo una vera e propria Sedandella comunicazione, va ascritto sicuramente a suo vantaggio.    Ma soprattutto per chi, in Italia ed in Europa, non è disposto a tollerare oltre la marea “progressista” che sta stravolgendo il mondo con il suo buonismo d’accatto (quasi sempre, peraltro, finto e interessato) e la gogna, mediatica e non solo, del politicamente corretto, quella di oggi è una giornata radiosa. Anche solo per il sospiro di sollevo e – diciamocelo pure – per la profonda, impagabile soddisfazione di veder schiattare di rabbia le pizie, le pitonesse, le mosche cocchiere del  pensiero “corretto”, quelli che sono sempre dalla parte giusta a prescindere, le vestali e le badesse bergogliane e altre inquietanti creature di tal fatta: sempre sulla cresta dell’onda e sempre in cattedra a dispensare patenti e scomuniche.   L’elezione di Trump, a prescindere da quelli che potranno essere i meriti o demeriti del personaggio, potrebbe allora rivelarsi una salutare “inversione di tendenza”: per il no al prossimo referendum, per le presidenziali austriache bruttate dai brogli elettorali e anche, forse, per un ricambio di classe dirigente in molti paesi europei (persino in Italia?)

Utopie? Può essere. Personalmente non amo affatto gli Usa, penso che abbiamo inquinato e distrutto la civiltà Europea sostituendo il cafonal del consumismo più spinto alla Humanitas e al culto della misura e della bellezza che era la nostra stessa essenza;  senza contare il fatto che si comportano (e di fatto purtroppo lo sono) da padroni in casa nostra e non solo.  Ma bisogna dare atto agli americani di essere, almeno politicamente parlando, meno beoti, ghiozzi, bischeri e strabischeri degli Europei e soprattutto degli Italiani. Per una volta mi trovo a dire: speriamo facciano scuola anche in questo e si possa cominciare a liberarci e a respirare dalla peggiore classe politica che abbia appestato l'umanità sin dai tempi di Adamo.

 



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    5 commenti per questo articolo

  • Inserito da beati pauli il 16/11/2016 13:00:48

    "Caro", si fa per dire, Alinoo71, non le sembra improprio e vigliacco attaccare una persona in modo anonimo e per giunta con argomenti disgiunti e che non sono minimamente contemplati nell'articolo. Il problema, come lei dice, non è un professore che legittimamente fa il giornalista, ma le persone che come lei infangano nascondendosi dietro nomignoli, lei nutre paura a dirci il suo nome? Io come lei sto usando uno pseudonimo, almeno si renderà conto di quanto è fastidioso non sapere chi c'è dietro.. Anni fa, Domenico è stato il MIO Professore, una persona eccezionale, e con grande rispetto verso i ragazzi, e indubbiamente, a detta di tutti i miei compagni di allora, una persona che con la sua professionalità ci ha insegnato a pensare con i nostri cervelli, avere autocritica, e responsabilità di quello che si fa e si dice, che è poi quello che non hanno mai insegnato a lei caro"nessuno". Nella mia carriera scolastica non ho sentito MAI E SOTTOLINEO MAI un opinione politica da parte di Domenico mentre ne ho sentiti tanti, troppi da persone a lei vicine, ma ovviamente lei non è abbastanza maturo per rendersi conto che la sua sparata è infamatoria e a senso unico, come dopotutto non è abbastanza maturo per prendersi la responsailità delle accuse che fa. Da giovane a giovane, non crede che non avere nemmeno il coraggio di dire le cose pigliandosene la responsabilità, ne possa andare del nostro futuro?

  • Inserito da Domenico del Nero il 11/11/2016 00:35:34

    Gentile Annasamo, la ringrazio. Solo credo che consigliare di "riflettere" a certa gente sia come domandare a una cozza di fare disputazioni filosofiche.Tra l'altro, come avrà certamente notato, il tizio in questione si limita a spandere bile ma nemmeno una straccio di argomentazione. In fondo bisogna capirli, poveracci: si sono accorti che il mondo non gira sempre come pretendono loro. E forse è solo l'inizio ....

  • Inserito da annasamo il 10/11/2016 07:47:14

    E' ben strana questa idea che la categoria degli insegnanti di italiano non possano avere convinzioni politiche e scriverle su regolari pubblicazioni giornalistiche. La liberta' di pensiero e di espressione per loro non è valida? O forse Alinoo71 sottintende che solo se si è tutti rigorosamente allineati a sinistra si ha il diritto di esprimersi? Le fa cosi' paura il libero scambio delle idee? O è forse un insegnante di matematica invidioso? Le consiglio di riflettere sul significato della parola "dittatura", che è quello che lei propone.

  • Inserito da Domenico del Nero il 10/11/2016 00:35:36

    Ma guarda! Non sapevo che Totalità fosse la mia cattedra! Il fatto di essere "insegnante di italiano" non mi impedisce di avere una mia attività giornalistica e delle mie idee politiche; sicuramente "da 4 soldi" (also sprach Zarathustra!) perchè, a differenza dei politici di sinistra che a lei stanno forse simpatici non percepisco prebende di nessun tipo. Quale poi sia il mio "compito istituzionale"non ho bisogno che sia lei o quelli come lei a insegnarmelo, perchè anche lì, a differenza di certa gente di altre sponde, so benissimo quale è il mio dovere e cosa va invece evitato. Visto che sembra conoscere così bene la mia attività, domandi direttamente ai miei studenti se sono io quello che "inculca". Se poi lei invece ritiene di avere elementi concreti per pensarla diversamente e non banali insinuazioni eviti di nascondersi vigliaccamente dietro uno pseudonimo: parliamone tra persone reali e nelle opportune sedi, ovviamente anche legali, perchè a fare le sparate anonime e vigliacche sono capaci tutti. Ma forse è troppo chiedere a quelli come lei di comportarsi da esseri umani ... E le prediche da tali pulpiti, mi creda, hanno il solo effetto di rafforzare le proprie convinzioni.

  • Inserito da Alinoo71 il 09/11/2016 21:48:19

    Mi perdoni, ma lei è un insegnante di italiano o un politico da 4 soldi che fa concorrenza ai talebani (nella loro reale accezione del termine)? Eviti di fare proselitismo fazioso almeno quando fa lezione a scuola. Lì il suo compito istituzionale è quello di insegnare, far apprendere ma non la sua verità, aprire le menti. Non cerchi di inculcare idee tutte sue e parziali, si limiti a diffondere cultura e non disinformazione. Sia più equilibrato e lasci che i ragazzi usino il proprio cervello, non il suo! Ne va del nostro futuro che è anche il suo. Saluti

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