Editoriale

Quella statua di Epaminonda coperta da un drappo da musulmani molto integralisti e poco integrati

Dalmazio Frau

di Dalmazio Frau

o alle solite… apprendo l’ennesimo esempio d’incapacità ad accettare il mondo – e non “questo” mondo – da parte di alcuni musulmani che forse farebbero meglio a riprendere in mano gli studi dei lori più grandi e nobili saggi, i quali avevano ben altre visione e cultura.

In breve il Secolo XIX riporta quanto segue «Savona - Una statua coperta da un drappo rosso e un quadro spostato scatenano una catena di equivoci e di polemiche tra l’artista italiano Mario Capelli Steccolini e le associazioni musulmane.

Dopo il caso delle statue nascoste per non turbare la sensibilità della delegazione iraniana in visita in Campidoglio, i riflettori si accendono in Valbormida. Sabato una statua del politico e militare tebano Epaminonda, opera dell’artista Giuseppe Dini e restaurata da Capelli Stecconi, è stata coperta da un lenzuolo per esigenze cerimoniali della comunità musulmana che aveva organizzato in teatro un convegno sul “Dialogo interreligioso”. Netta la replica di Chams Eddine Lahcen, presidente della comunità musulmana valbormidese e della Federazione regionale islamica della Liguria: «Assurdo parlare di censura religiosa».

e dal Il Fatto Quotidiano:

«Hanno coperto la statua nuda di Epaminonda e chiesto di spostare un quadro raffigurante una donna con la schiena scoperta perché era previsto un convegno organizzato dalla Confederazione islamica italiana. Un caso che ricorda da vicino quello delle statue ‘impacchettate’ durante la visita ufficiale di Hassan Rouhani nel 2016, ma con uno sviluppo diverso.

Ne dà notizia Il Secolo XIX spiegando che il drappo rosso è stato posto sabato dalla Confederazione e dall’associazione islamica ligure in un teatro di Cario Montenotte, località del Savonese, in occasione di un convegno sul dialogo interreligioso. “Hanno coperto Epamindonda”, ha scritto sui social Mario Capelli Steccolini che ha restaurato l’opera raffigurante il politico e militare tebano. “Sia chiaro Epamindonda è stato coperto dai musulmani per esigenze cerimoniali”, ha spiegato riferendo di avere anche provveduto personalmente a spostare un quadro “su richiesta” degli organizzatori musulmani che raffigurava una donna con la schiena scoperta.

“Nessuna censura”, ha replicato Chams Eddine Lahcen, presidente della comunità musulmana valbormidese e della federazione islamica della Liguria. “Ho coperto io la statua, ma soltanto per esigenze cerimoniali e per poche ore – ha spiegato negando di aver chiesto la rimozione del quadro – Stonava con l’ambientazione marocchina. Il nostro Islam è moderato questa polemica ci ferisce. Abbiamo organizzato un dialogo interreligioso per avvicinare tutti. Non ci permettiamo di coprire statue per motivi culturali“. Della polemica ha parlato anche il sindaco di Cairo Montenotte, Paolo Lambertini, minimizzando l’accaduto e derubricandolo a “malinteso”: “La comunità islamica – ha osservato – ha affittato una sala per un evento volto a favorire l’integrazione”.»

Ora cosa dire nuovamente che già non abbia detto in casi analoghi:  L’Islam è troppo spesso ignoto agli stessi suoi fedeli, non diversamente da quanto i cattolici, o i cristiani in genere, conoscano la propria religione, il che comporta ovviamente spesso, o a volte, un eccesso di zelo – se così vogliamo definirlo – e quindi un pauroso salto nel ridicolo.

L’Islam sunnita è “iconoclasta” anche se meglio sarebbe la definizione di “aniconico” diversamente dagli sciiti, purtuttavia tranne casi o d’ignoranza o di fanatismo fondamentalista, in genere non arriva a questi livelli. Era dunque proprio necessario utilizzare tale spazio? Soprattutto sapendo che vi erano presenti opere d’arte – ripeto “opere d’arte” non immagini pornografiche del paginone centrale di Play Boy – classiche o moderne?

Il drappo di raso rosso sui fianchi della statua di Epaminonda è semplicemente risibile, quanto è per lo meno opinabile la spiegazione che il tutto «stonava con l’ambientazione marocchina».

Eppure la cultura dell’antico Morocco ha prodotto splendide opere d’arte e in loco preserva anche pregevoli resti di origine romana… il che non sembrerebbe aver mai influito negativamente sulla fede islamica. Vorremmo inoltre ricordare che è proprio grazie ai saggi musulmani se la Cultura greca spesso è pervenuta sino a noi attraverso il Cristianesimo… quindi nessuno si è sognato di mettere le “mutande” ad Aristotile…

L’eccesso di “falsa” tolleranza ha condotto questo nostro Paese a una situazione di perdita culturale difficilmente recuperabile… permettiamo di erigere un “monumento allo stronzo” in Piazza della Signoria a Firenze e facciamo “imbraghettare” Epaminonda… davvero, coerenza e dignità… chapeau!!!

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