Maggio Musicale Fiorentino

Maggio 2022 - 23, una stagione da grande teatro. Presentati i festival d'autunno e di carnevale.

Il sindaco Dario Nardella, il sovrintendente Alexander Pereira e il direttore principale Daniele Gatti presentano alla stampa i programmi prossimi venturi. Nardella: piena soddisfazione e gratitudine per l'operato di Pereira e Gatti.

di Domenico Del Nero

Maggio 2022 - 23, una stagione  da grande teatro. Presentati i festival d'autunno e di carnevale.

“Io non posso che essere entusiasta, felice e anche grato per questo lavoro perché alla fine quello che conta per un teatro è questo: fare cultura, produrre cultura”; sono contento della guida e della direzione artistica di questo teatro, e che Alexander Pereira continui con entusiasmo a portare in alto il nome del Maggio  Musicale Fiorentino, come è riconosciuto da tutti i media a livello nazionale e internazionale.”  Così il sindaco di Firenze e presidente del Maggio Musicale Fiorentino Dario Nardella, pur senza entrare nel merito della questione, spazza via le polemiche dei giorni scorsi sul sovrintendente Alexander Pereira e sulla sua gestione: essa ha portato il teatro a un livello altissimo, che molto tempo non si vedeva in riva d’Arno; pertanto l’obiettivo per cui Pereira era stato chiamato può dirsi decisamente raggiunto, e questo si vede anche nella programmazione della stagione settembre 2022 – aprile 2023, che si tenuta ieri nel Foyer di galleria del teatro. Aprendo la conferenza stampa, il sindaco fa un bilancio della gestione Pereira, a cui da sei mesi si è affiancato il maestro Daniele Gatti come direttore principale; un bilancio che non può che essere positivo ed in effetti è innegabile che soprattutto gli spettacoli del festival tutt’ora in corso abbiano entusiasmato il pubblico e in linea di massima anche la critica. Per questo il sindaco, il sovrintendente Pereira e il maestro Gatti hanno potuto presentare un programma sicuramente molto denso e impegnativo, ricco di proposte allettanti, con la più che lecita soddisfazione di chi ha dimostrato di avere le carte perfettamente in regola per svolgerlo nel migliore dei modi.Ben dieci titoli operistici e 25 concerti, più due opere come spettacoli per le scuole, famiglie e bambini: un ottimo risultato, sia sul piano della quantità che della qualità.

Anche il sovrintendente si è detto soddisfatto ed emozionato. Pereira parte dai lavori di completamento del teatro che dovrebbero terminare nel dicembre di quest’anno, forse il “progetto culturale più ambizioso dell’Italia di questi ultimi anni e che io chiamerei alla maniera austriaca Festspielhaus “; un qualcosa dunque alla maniera di Salisburgo o Bayreuth. Il sovrintendente ha ricordato l’idea dei “tre festival”, autunnale, di Carnevale e infine il Maggio vero e proprio; per quanto concerne quest’anno, il festival autunnale è dedicato a Verdi, quello “di carnevale” al mito di Faust.  Cartellone lirico e sinfonico si completano a vicenda, si richiamano e si “integrano” anche se in modo non pedissequo e dogmatico, lasciando cioè degli spazi di libertà che evitino percorsi troppo angusti e che possano alla fine non soddisfare pienamente il pubblico.  Pereira ha progetti molto ambiziosi e intende coinvolgere il ministero dei Beni Culturali, nella speranza che Firenze possa diventare il Festspielhaus del futuro per l’Italia intera. Un auspicio che è difficile non condividere, che restituirebbe al capoluogo toscano almeno una parte di quel primato in campo artistico e culturale che ormai è un ricordo quasi archeologico.

Oltre all’impostazione tematica, il sovrintendente ha messo in risalto altri due elementi importanti della programmazione: il ruolo, nella stagione concertistica, dato ai grandi solisti dell’orchestra che possono esibirsi come tali in alcune serate; ad esempio, l’oboe Marco Salvatori  avrà un concerto per oboe, il primo fagotto Alexandra Roias Garcia il concerto di Weber etc.  L’altro elemento importante è puntare sull’Accademia del Maggio, soprattutto utilizzando il teatro Goldoni che ospiterà la Finta Semplice di Mozart, con due cantanti già in carriera e gli studenti dell’Accademia.

Il maestro Daniele Gatti, reduce dagli esiti trionfali dell’Ariadneauf Naxos in questi giorni alla Pergola malgrado il … valzer delle Zerbinette, siamo già alla quarta!) ha illustrato appunto la ratio  di questi festival; dopo essersi dichiarato “estremamente felice” dei suoi primi sei mesi al Maggio come direttore principale, che lo hanno visto impegnato in ben due debutti  operistici, l’Orfee di Gluck e la stessa Ariadne) , resi possibili dell’altissimo profilo delle strutture del Maggio, il maestro si è dichiarato molto soddisfatto anche della partenza dell’idea dei due “festival satelliti” che aveva già annunciato mesi fa.  Il festival autunnale è dedicato a Verdi con un filo conduttore che è l’ambientazione spagnola che unisce Trovatore, Ernani e Don Carlos; mentre il mito di Faust è visto attraverso la “lente” di due compositori del Novecento molto diversi e distanti tra loro, Ferruccio Busoni   (Doktor Faustus, opera di assai rara esecuzione) e Igor Stravinskij con The Rake’s Progress (la carriera di un libertino).  “Quello che mi interessava era “circondare” queste opere, o meglio questi due periodi, dato che l’orchestra del Maggio è storicamente una delle migliori orchestre italiane e non è certo solo funzionale all’opera, ma risponde alla richiesta della città di Firenze di avere una stagione sinfonica di primo livello, avvicinando alle opere alcune composizioni sinfoniche affini”. Cosa certo più facile per Faust (ad esempio la Faustsymphonie  di Listz ), meno certo per il festival autunnale. Ma Il maestro Gatti tiene molto a presentare sotto la “protezione” (per modo di dire, ovviamente) nomi illustri della musica italiana o anche autori che riprendano il tema della  Spagna  (Ravel col Bolero, De Falla ,etc.) Ma ci sono anche appunto importanti musicisti del Novecento Italiano, quali Respighi, Casella, Petrassi e Ghedini; in ottobre invece si torna al Settecento, con la presentazione di un  brano di Pier Alessandro Guglielmi in occasione della riapertura dell’omonimo teatro a Massa.

Un percorso dunque che ha una sua logica e una sua coerenza, ma senza eccessiva “rigidità”; così tra le opere verdiane troviamo anche l’Alcinadi Handel, senza che vi sia di necessità un “incastro”.

Cartelloni dunque estremamente ricchi, di titoli e di ntepreti: Daniele Gatti e naturalmente Zubin Mehta, ma anche tanti altri; e per le opere, interpreti di primissimo piano. Nella impossibilità di una analisi immediata e dettagliata riportiamo “alla lettera” il comunicato  del teatro, riservandoci ovviamente di riprendere, introdurre e commentare via via i singoli appuntamenti.

La stagione operistica inizia l’8 settembre (repliche il 10, 12, 14, 15) in Sala Zubin Mehta con Il barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini, nel rodatissimo e apprezzatissimo e sempre fresco allestimento con la regia di Damiano Michieletto, ripreso da Andrea Bernard (che al Maggio ha firmato un Don Pasquale nel 2020), che vedrà sul podio il direttore principale Daniele Gatti. Nel cast Vasilisa Berzhanskaya come Rosina, Nicola Alaimo come Figaro, Fabio Capitanucci con Don Bartolo, Berta sarà Carmen Buendia, Lindoro/Conte sarà Ruzil Gatin e Don Basilio sarà interpretato da Evgeny Stavinskiy. Costumi di Carla Teti, Luci di Alessandro Tutini.Coro e Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino.

Con il secondo titolo prende avvio il Festival d’Autunno del Maggio, dedicato nella sua prima edizione a Giuseppe Verdi. Il 29 settembre con repliche il 2, 5, 7 ottobre in Sala Mehta va in scena un nuovo allestimento di Il trovatore. Sul podio il direttore emerito del Maggio Zubin Mehta; la regia è di Cesare Lievi, le scene e i costumi sono di Luigi Perego, le luci di Luigi Saccomandi. In locandina, il conte di Luna di Amartushvin Enkhbat, la Leonora di María José Siri che tornerà anche nella compagnia di canto di Ernani, l’Azucena di Ekaterina Semenchuck, il Manrico di Fabio Sartori e il Ferrando di Riccardo Fassi. Coro e Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino.

Il terzo titolo, l’opera fiabesca e malinconica Alcina di Geog Frederich Händel va in scena il 18 ottobre con repliche il 20, 22, 24, 26, nella Sala Zubin Mehta. La produzione è quella del Salzburger Pfingstfestpiele messa in scena con grandissimo successo a Salisburgo nel 2019. In buca l’Orchestra Les Musiciens du Prince – Monaco diretta da Gianluca Capuano. La regia è di Damiano Michieletto. Nel ruolo di Alcina, torna al Maggio dopo il trionfale concerto dell’8 ottobre 2020 Cecilia Bartoli. Con lei Carlo Vistoli come Ruggiero, Lucía Martín-Cartón come Morgana, Kristina Hammarström come Bradamante, Petr Nekoranec come Oronte e Riccardo Novaro come Melisso. Le scene sono di Paolo Fantin, i costumi di Agostino Cavalca, le luci di Alessandro Carletti, i video di RoCa Film, la coreografia di Thomas Wilhelm.

Secondo titolo verdiano del Festival d’Autunno del Maggio, e quarta opera in cartellone, è Ernani. Va in scena il 10 novembre con repliche il 13, 15, 18, 20 in Sala Zubin Mehta. La direzione è affidata a James Conlon e la regia a Leo Muscato. Nel cast come Ernani, il tenore Francesco Meli, nella prima della quattro opere nelle quali sarà impegnato in questa stagione al Maggio. Le prossime sono Don Carlo, La traviata e infine sarà don José in Carmen. Come Elvira torna dopo l’interpretazione di Leonora in Il trovatore Maria José Siri. Don Carlo è interpretato da Roberto Frontali; De Silva è Vitalij Kowaljow. Le scene sono di Federica Parolini, i costumi di Silvia Aymonino, le luci di Alessandro Verazzi. Coro e Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino.

Il terzo titolo verdiano Don Carlo nella versione italiana in quattro atti, e quinta opera in cartellone coincide con la riapertura operistica della Sala grande del Teatro del Maggio, dopo i necessari lavori di adeguamento tecnologico del grande palcoscenico, ora uno dei più moderni ed efficienti al mondo. Daniele Gatti, direttore principale del Maggio torna a confrontarsi con il dramma di Schiller musicato da Verdi. La regia è di Roberto Andò che torna al Maggio dopo Siberia di Umberto Giordano andata in scena nel Festival del Maggio nel luglio 2021. Torna nel ruolo del titolo per la seconda volta in stagione il tenore Francesco Meli, con lui in locandina per ora si leggono i nomi di Alexander Vinogradov come Il Grande Inquisitore, di Ekaterina Semenchuk come la Principessa Eboli e di Benedetta Torre, come la Voce dal cielo. Scene e luci sono di Gianni Carluccio, i costumi di Nanà Cecchi.Coro e Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino.

A testimoniare il “risveglio” del piccolo e delizioso teatro ottocentesco Goldoni, il palcoscenico in Oltrarno del Teatro del Maggio ospiterà - dopo la messinscena di Faust (in collaborazione con Venti Lucenti) di fine novembre - la produzione La finta semplice inserita nel calendario del secondo Festival del Maggio, quello di Carnevale. La prima opera di in italiano di Wolfgang Amadeus Mozart ancora fanciullo e basata su un libretto di Goldoni va in scena a partire dal 24 gennaio 2023 e con repliche il 26, 28 e 29 gennaio. Sul podio, dopo il concerto sinfonico a Grosseto dell’1 settembre e il primo iniziale di stagione 22/23 al Maggio del 2 settembre e dopo il suo grande successo alla direzione diLe nozze di Figaro al Teatro la Pergola per l’84esima edizione del Festival del Maggio, torna Theodor Guschlbauer. La regia è affidata a Claudia Blersch. Le scene e costumi sono degli allievi di Margherita Palli del NABA, Nuova accademia di Belle Arti di Milano. Il ruolo di Rosina è interpretato da Benedetta Torre, quello di suo fratello Don Polidoro da Luca Bernard. In locandina si leggeranno poi anche i nomi degli altri interpreti provenienti dalle file dei giovani talenti in formazione all’ Accademia del Maggio Musicale Fiorentino. Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino.

Dopo il delizioso titolo mozartiano il Festival di Carnevale del Maggio entra nel vivo della programmazione dedicata al mito di Faust di Goethe con la messa in scena di Doktor Faust di Ferruccio Busoni compositore italiano, nato a Empoli, e uno dei più grandi pianisti di tutti i tempi. La prima, sul palcoscenico della Sala grande del Teatro del maggio è in calendario il 7 febbraio con repliche l’11, il 14, 19 e 21 febbraio 2023. La direzione è di Ingo Metzmacher e la regia di questo nuovo allestimento è Davide Livermore. Composta nell’arco di circa dieci anni e rimasta ancora incompiuta al momento della morte del compositore nel 1924, ha visto la sua prima assoluta in Italia, proprio a Firenze nell’ambito dell’ottavo Festival del Maggio nel 28 maggio 1942. Dopo quell’occasione il titolo ha inaugurato il “Maggio Espressionista” nel 1964 e da allora nelle stagioni del Maggio non è mai stato più ripreso, dunque manca a Firenze da 59 anni. Nei ruoli principali tra gli interpreti, il ruolo di Doktor Faust è interpretato daThomas Hampson che torna dopo Il Così fan tutte, quello di Wagner da Wilhelm Schwinghammer; Mefistofele è AJ Glueckert, recentemente nel cast di Ariadne auf Naxos e la duchessa di Parma è Olga Bezsmertna, che è stata ascoltata al Maggio ne Il pipistrello di Johann Strauss jr come Rosalinde. Coro e Orchestra del maggio Musicale Fiorentino.

Il 12 febbraio 2023 con repliche l 15, 17, e 22, sempre nel Festival di Carnevale - e nella Sala grande - torna in programmazione uno dei titoli più rappresentati, celebri e amati al mondo La traviata, di Giuseppe Verdi, che sarà diretta dal direttore emerito del Maggio, Zubin Mehta, nel bellissimo allestimento firmato da Davide Livermoreper il Maggio nel 2021. Il cast conferma al completo quello di eccellenza dell’edizione precedente con Nadine Sierra come Violetta e (terza presenza in cartellone in questa stagione) Francesco Meli come Alfredo, ruolo a lui tra i più congeniali. Germont sarà il carismatico Plácido Domingo, Flora sarà Caterina Piva, il Barone Duphol sarà interpretato da Francesco Venuti, il dottor Grenvil da Emanuele Cordaro, Annina da Caterina Meldolesi. Le scene sono di Giò Forma, i costumi di Mariana Fracasso, le luci di Antonio Castro. Coro e Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino.

The Rake’s Progress, favola lirica in tre atti di Igor Stravinskij, in Sala Mehta il 12 marzo, con repliche il 14, 16, 19, e 26 marzo 2023 vede il ritorno operistico sul podio per il direttore principale del Maggio Daniele Gatti che ha affrontato la partitura già altre volte nel corso della sua carriera. La regia è firmata da Frederic Wake-Walker, per la sua terza regia al Maggio dopo Adriana Lecouvreur e Roméo et Juliettenegli ultimi due Festival. Le scene e costumi sono di Anna Jones, i video di Ergo Phizmiz. Nel cast come Anne, torna Sara Blanch, calorosamente apprezzata nell’Orphée et Euridice di Gluck che ha inaugurato l’84 esima edizione del Festival del Maggio e che ha inoltre recentemente ottenuto uno strepitoso successo personale come Zerbinetta alla prima di Ariadne auf Naxos di Strauss sostituendo l’indisposta Jessica Pratt a La Pergola nella programmazione dello stesso Festival dedicato al “Mito, Amore e Fabula”. Negli altri ruoli si citano per ora nomi bel noti al pubblico del Maggio: Matthew Swensen come Tom Rakewell, Vito Priante come Nick Shadow, Marie-Claude Chappuis come Mother Goose, Christian Collia, come Sellem. Adriana Di Paola come Baba la turca è al suo debutto fiorentino. Coro e Orchestra del maggio Musicale Fiorentino.

Ultimo e decimo titolo della programmazione prima del successivo Festival nella sua 85esima edizione è Carmendi George Bizet con la direzione del direttore emerito Zubin Mehta alla sua seconda opera in stagione e la regia e le scene di Piero Faggioni. Nel cast come Carmen, Clémentine Margaine in un ruolo a lei particolarmente congeniale e che ha sostenuto con successo nei più importanti teatri al mondo e come Don José Francesco Meli (al quarto titolo) anche lui in un ruolo che gli ha portato più di un alloro nella sua carriera. Al loro fianco in locandina l’Escamillo di Mattia Olivieri e la Michaela di Valentina Naforniță. Coro, Coro di voci bianche e Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino.

I CONCERTI

Molto nutrita la programmazione concertistica del Maggio alla ripresa in settembre e fino al 24 marzo 2023 con 25 appuntamenti sinfonici e sinfonico corali (compreso il concerto del Gruppo di Musica d’Insieme Astrolabio) alla guida dei quali figurano Zubin Mehta e Daniele Gatti per 13 concerti complessivamente e, sul podio per le altre occasioni, Theodor Guschlbauer,Herbert Blomsted alla guida della Gustav Mahler Jugendorchester, Andrés Orozco-Estrada, Charles Dutoitsul podio dell’Orchestra Filarmonica di Monte-Carlo, James Conlon, Dame Jane Glover, Christoph Eschenbach, Sir Marc Elder, Diego Fasolis, Marc Albrecht, Ingo Metzmacher. I maestri Guschlbauer, Conlon e Metzmacher saranno impegnati anche sul fronte operistico con le opere, in ordine, La finta semplice, Ernani, e Doktor Faust.

Tra alcuni degli artisti solisti nei diversi concerti è importante evidenziare i nomi dei professori Luca Benucci al corno (nel concerto diretto da Dame Jane Glover), di Marco Salvadori all’oboe (nel concerto diretto da Andrés Orozco-Estrada) , della professoressa Alejandra Rojas Garciaal fagotto (nel concerto diretto Sir Marc Elder) e del professor Salvatore Quaranta (spalla dell’Orchestra che sarà impegnato nelle Quattro stagioni di Antonio Vivaldi in un concerto presto annunciato) che sono prime parti dell’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino. Il loro coinvolgimento come solisti testimonia la validità di ogni musicista e dell’intera compagine, un complesso eccellente di alta levatura internazionale. Tra gli altri solisti si schierano i nomi di grandi pianisti come Andrea Lucchesini (in concerto con Theodor Guschlbauer), Maurizio Pollini (con Zubin Mehta), Martha Argerich (con Charles Dutoit), Yefim Bronfman (con Zubin Mehta), Rudolf Buchbinder (con Daniele Gatti); le voci soliste nei differenti concerti saranno quelle di Mandy Fredrich, Marie-Claude Chappuis, Maximilian Schmitt, Tareq Nazmi (con Zubin Mehta), Eleonora Filipponi (con Zubin Mehta), Lucia Cirillo, Juan Francisco Gatell, Georg Nigl (con Diego Fasolis), Jessica Pratt (con Daniele Gatti), Christiane Karg, Michèle Losier (con Zubin Mehta). Lenneke Ruiten, Eleonora Filipponi e Maximilian Schmitt sono impegnati anche con Daniele Gatti.

 

La stagione sinfonica che apre dunque il 2 settembre nella Sala grande del Maggio nel segno del classicismo viennese, con Theodor Guschlbauer impegnato nell’esecuzione delle Sinfonie di Mozart ‘Haffner ‘e ‘Linz’ e nel Concerto in do maggiore op.15 per pianoforte e orchestra di Ludwig van Beethoven con solista Andrea Lucchesini. Il giorno precedente, 1 settembre, il maestro Guschlbauer anticiperà con l’Orchestra del Maggio lo stesso concerto a Grosseto. Prosegue il 4 settembresempre nella Sala grande con Herbert Blomstedt, 93 enne direttore di grandissimo rango alla guida della Gustav Mahler Jugendorchester che impagina un programma con la Sinfonia n. 7 in mi maggiore di Anton Bruckner e la Sinfonia n. 3 in re maggiore D.200 di Franz Schubert.

Il 9 settembre torna in Sala grande il maestro Mehta per il recupero del concerto del ciclo Beethoven (in programma precedentemente nel dicembre del 2020 e poi spostato al gennaio del 2022), in programma la Sinfonia n. 8 in fa maggiore op.93 e la Sinfonia n. 9 in re minore op.125 per soli coro e orchestra. Le voci soliste sono quelle di Mandy Fredrich, Marie-Claude Chappuis, Maximilian Schmitt, Tareq Nazmi. Il Coro del Maggio è diretto da Lorenzo Fratini.

Il 6 ottobre, iniziato il Festival d’Autunno del Maggio, Zubin Mehta torna sul podio della Sala grande per un concerto in cui eseguirà l’ouverture da La Griselda di Pietro Alessandro Guglielmi, la Sinfonia in re maggiore di Luigi Cherubini e la Sinfonia n. 4 in re minore op.120 di Robert Schumann. Lo stesso concerto sarà eseguito il 4 ottobre a Massa per l’apertura del Teatro Guglielmi intitolato al più illustre compositore massese.

L’ 11 ottobre il maestro Mehtaproporrà la grandiosa Sinfonia n. 8 in do minore di Anton Bruckner, la più vasta e ambiziosa composizione del musicista austriaco. Il concerto è tenuto nella Sala grande.

Sempre nella stessa Sala, il maestro Gatti nel concerto del 16 ottobre affiancherà l’ultimo Wagner con il Preludio dal I° atto del Parsifal e Verwandlungsmusike poi dal terzo atto L’incantesimo del Venerdì Santo, e l’ultimo Verdi con i Quattro Pezzi Sacri. Questo concerto sarà oggetto di una anteprima nell’esecuzione a Torre del Lago (Viareggio) il 17 settembre e inoltre verrà eseguito, nell’ambito della XXII edizione del Festival Verdi di Parma, il 15 ottobre al Teatro Regio di Parma. Il Coro del Maggio è diretto da Lorenzo Fratini.

Il 21 ottobre Zubin Mehta sarà impegnato, in Sala grande, nella colossale Sinfonia n. 3 in re minore per contralto, coro, femminile e coro di bambini e orchestra di Gustav Mahler, la più lunga della sua produzione. Voce solista Eleonora Filipponi. Il Coro e il Coro di voci bianche del Maggio sono diretti da Lorenzo Fratini.

Nel concerto del 23 ottobre diretto da Andrés Orozco-Estrada, al suo debutto al Maggio, nella Sala grande, ascolteremo opere di Franz Joseph Haydn: in programma la Sinfonia n. 97 in do magg. e il Concerto per oboe e orchestra in do magg nel quale sarà impegnato come oboe solista il professor Marco Salvadori, primo oboe dell’Orchestra del Maggio. A fianco alle due composizioni di Haydn, due composizioni novecentesche tra le più emblematiche dedicate al Valzer: La Valse di Maurice Ravel e la Suite dal Der Rosenkavalier di Richard Strauss. Questo stesso concerto sarà replicato il 25 ottobre ad Arezzo.

Il 29 ottobre a recupero del concerto in calendario il 19 gennaio 2022, Zubin Mehta sul podio e Maurizio Pollini al pianoforte, sul palcoscenico della Sala grande, insieme nell’esecuzione dell’ultimo concerto per pianoforte e orchestra in si bemolle maggiore KV 595 di Wolfgang Amadeus Mozart. Ad aprire l’attesa serata sarà la Sinfonia n. 1 in re maggiore D.82 di Franz Schubert e a chiuderla la Sinfonia n. 104 London di Franz Joseph Haydn.

Un altro recupero di un concerto che era previsto nello scorso gennaio 2022 è l’omaggio il 30 ottobre a Maurice Ravel con l’attesa direzione Charles Dutoit alla testa dell’Orchestra Filarmonica di Monte-Carlo e con Martha Argerichal pianoforte. In programma Valses nobles et sentimentales e il Concert in solmaggiore per pianoforte e Orchestra, mentre nella seconda parte la compagine monegasca sarà impegnata in Le Sacre du printemps di Igor Stravinskij. Il concerto è nella Sala grande del Teatro del Maggio.

Il 12 novembre mentre sarà impegnato della direzione dell’opera Ernani, sempre nella Sala Mehtail maestro James Conlon dirigerà un concerto sinfonico con un programma con il Trittico Botticelliano per orchestra P 151 di Ottorino Respighi e di Dmitrij Šostakovič la Sinfonia n. 4 in do minore op.43.

Il 19 novembre in Sala grande, segna il debutto al Maggio di una raffinatissima direttrice d’orchestra Dame Jane Glover. La direttrice e musicologa con una intensa carriera alla guida delle più prestigiose orchestre statunitensi ed europee, grande esperta mozartiana offre ancora un omaggio al classicismo con pagine di Haydn e Mozart ma anche con la Sinfonia n. 1 in re maggiore di Prokof’ev detta ‘Classica’ proprio perché pensata nello stile di Haydn che apre proprio il concerto. Di Wolfgang Amadeus Mozart dirigerà il mottetto Exultate Jubilate in fa maggiore K. 165, la sinfonia in fa maggiore K. 112 e il concerto in re maggiore K.412 pere corno e orchestra con solista il professor Luca Benucci, primo corno dell’Orchestra del Maggio. Di Franz Joseph hayd verrà proposta la sinfonia in si bemolle maggiore Hob .102.

Il 24 novembre, in Sala Mehta, il direttore principale del Maggio Daniele Gatti torna sul podio per un concerto dedicato a due esponenti della musica italiana di primo Novecento: Goffredo Petrassi, Giorgio Federico Ghedini e Alfredo Casella. Del primo verrà eseguito il Primo concerto per orchestra e del secondo Musica Notturna per Orchestra e del terzo il Concerto per orchestra op. 61.

Il 27 novembre in Sala Mehta il maestro Christoph Eschenbach sarà alle prese con la più wagneriana delle Sinfonie di Anton Bruckner: la Settima in mi maggiore. Christoph Eschenbach è anche un celebre pianista ed è in questa veste che il pubblico del Maggio ha potuto già apprezzarlo in passato: nel 1969, 1971, 1972 e più recentemente nel 2016.

Il 4 dicembre in Sala Mehta un concerto di ispirazione spagnola sotto la bacchetta di Daniele Gatti. Dalle suite n.1 e 2 dal Cappello a tre puntedello spagnolo Manuel de Falla, alla Spagna celebrata da Claude Debussy in Iberia per concludere con Bolèro, il brano orchestrale più famoso di Maurice Ravel.

La Sala Mehta continua ad ospitare, il 15 dicembre, un concerto sinfonico. Sir Marc Elderpropone il Concerto per fagotto e orchestra op. 75 di Carl Maria von Weber e la Sinfonia n. 5 in do diesis minore di Gustav Mahler. Al fagotto per il concerto weberiano, la professoressa Alejandra Rojas Garcia, prima parte dell’Orchestra del Maggio.

Il periodo natalizio questa volta è sottolineato da due concerti il primo dei quali, quello del 18 dicembre in Sala Mehta è quello oramai tradizionale del Gruppo Astrolabio affiancato dal Coro di Voci bianche del Teatro del Maggio diretto da Lorenzo Fratini. Il concerto di Natale del 22 dicembre è affidato alla direzione di Diego Fasolis che dirigerà un programma tutto di Johann Sebastian Bach dall’Oratorio di Natale BWV 248 con le prime tre Cantate. Voci soliste: Lenneke Ruiten, Lucia Cirillo, Juan Francisco Gatell

Georg Nigl. Il coro del Maggio è diretto da Lorenzo Fratini.

L’ultimo concerto dell’anno il 31 dicembre sarà diretto dal maestro Daniele Gatti; in programma la Nona sinfonia in re minore op. 125 di Ludwig van Beethoven. Le voci soliste impegnate nella partitura sono quelle di Lenneke Ruiten, Eleonora Filipponi e Maximilian Schmitt. Il Coro del Maggio è diretto da Lorenzo Fratini.

Dà avvio il 13 gennaio al Festival di Carnevale del Maggio dedicato a Faust e Goethe, il maestro Marc Albrechtche in Sala Mehta dirige di Franz Liszt la Faust-Symphonie S 108. La sinfonia corale dedicata dal compositore ungherese è ispirata direttamente dal dramma di Johann Wolfgang von Goethe, Faust. Il Coro del Maggio è diretto da Lorenzo Fratini.

Il 22 gennaio in Sala Mehta Ingo Metzmacher che a partire dal 7 febbraio dirigerà il Doktor Faust di Busoni, affiancherà il ciclo dei Rückert-Lieder di Gustav Mahler all’ultima sinfonia di Franz Schubert, la n. 9 in do maggiore detta ‘La Grande’. Il 18 febbraio il maestro Mehta, nella Sala che porta il suo nome, dirige di Johannes Brahms, l’Overture Tragica in re minore Op. 8, di Béla Bartòk il Concerto n. 2 per pianoforte e orchestra SZ95, con Yefim Bronfman al pianoforte e in chiusura, di Brahms la Sinfonia n.4 in mi minore op. 98. Il 26 febbraio, Daniele Gatti, in Sala Mehta, sarà impegnato con un programma sinfonico che prevede di Richard Wagner Faust Ouvertüre, di Ludwig van Beethoven il Concerto in do minore op. 37 con Rudolph Buchbinder al pianoforte; di Modest P. Musorgskij Una notte sul Monte Calvo e di Igor StravinskijL’uccello di fuoco-Suite (versione 1919).

Il 10 marzo il maestro Daniele Gatti(che in Sala Mehta dirige nel frattempo l’opera The Rake’s Progress) sul palcoscenico della Sala grande del Maggio, propone un concerto sinfonico che offre pagine di Antonio Vivaldi con il suo Concerto in re minore op.3 RV 565; di Johann Sebastian Bach la cantata Jauchzet Gott in allen Landen con la voce solista del soprano Jessica Pratt ma anche lo Stravinskij neoclassico di Pulchinella.

Il 24 marzo si chiude la stagione sinfonica e la programmazione del Festival di Carnevale con il maestro Zubin Mehtache dirigerà nella Sala Mehta la Sinfonia n. 2 in do minore “Resurrezione” di Gustav Mahler: una meditazione sulla vita, la morte e la vita dopo la morte. Le voci soliste sono quelle di Christiane Karg e di Michèle Losier. Il Coro del Maggio è diretto da Lorenzo Fratini. Il maestro Mehta a partire dal 28 marzo, nella Sala grande, dirigerà la nuova messinscena di Carmen che altrettanto chiuderà la programmazione operistica della stagione e del Festival di Carnevale.

 

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    8 commenti per questo articolo

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