Editoriale

Ma Itaca dov'è? Avete le carte sottosopra

Antonio Pennacchi:c'è un problema di cartografia sbagliata l'isola che cercate non è a destra ma a sinistra

Antonio  Pennacchi

di Antonio  Pennacchi

l testo di Cardini, “Ma io resto sulla costa della Troade”, è bellissimo. Non sono esattamente d'accordo con tutto ciò che dice, però il testo è proprio bello sul piano poetico, ossia del pathos e della potenza stessa mitopietica. 

Sulla questione centrale però – sul tornare a Itaca o meno – credo umilmente che l’errore di fondo di tanti di quei nostri vecchi amici, novelli argonauti, stia nella magnetizzazione delle bussole e nell’orientamento delle loro carte nautiche. Quelli si apprestano cioè ad andar per mare con le carte sottosopra: cercano Itaca a sud quando invece sta a nord (gli argonauti, come è noto, il Vello lo trovarono a est). 

Ma se quel mondo vuole davvero tornare alle Origini, deve allora tornare a “Sinistra”, non a “Destra”. Mi sono ricapitati proprio in questi giorni studi su Dinale, su Rossoni, Tassinari, Mazzocchi Alemanni, Orsolini Cencelli: il fascismo nasce a sinistra, non a destra, ed è lì che ha lasciato il meglio di sé nella storia e nella geografia dell’Italia e del suo popolo, non certo nelle derive di destra dei deliri di potenza, delle guerre, delle leggi razziali. Il fascismo nasce socialproletario, anticapitalista ed antindividualista, e se quelli non raddrizzano le loro carte e non si comprano una bussola buona, nella pseudo-Itaca che rischiano di trovare non sarà prevista alcuna bonifica dell’Agro Pontino. Littoria non c’è e non ci sarà mai su quell’isola. E se solo si provano a voler tentare un «assalto al latifondo» per dividere poi le terre fra i contadini, li pigliano a schioppettate (chiedessero appunto, per conferma, ai lusitan-brasileiri di “Tradiçao, Familia, Propriedade”. Ma basterebbe pure chiedere solo a Berlusconi).

Vogliono davvero tornare a Itaca, ma quella autentica doc della nazionalizzazione europea delle masse popolari, del senso dello Stato, del welfare e delle bonifiche? Non c’è altra strada che quella di Stanis Ruinas. Formassero un rassemblement e trovassero un candidato – io avrei pensato a Franco Cardini appunto, ma mi vanno bene anche Flavia Perina, Fabio Granata o chiunque altro si preferisca – da contrapporre lealmente a Bersani ed eventuali altri nell’ambito dichiarato del centrosinistra, alle primarie di coalizione che il Pd si appresta ad organizzare. Lì costruiremo, insieme agli altri, la Terza repubblica. Quella è casa nostra, quella è l’Itaca vera: a sinistra.

Torniamo davvero a casa, ragazzi. 


Leggi anche gli articoli precedenti

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Sangiuliano: http://www.totalita.it/articolo.asp?articolo=1252&categoria=6&sezione=1

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    5 commenti per questo articolo

  • Inserito da ghorio il 21/06/2012 16:11:16

    A leggere l'intervento del bravo Antonio Pennacchi si scopre il valore sociale della destra. Cosa del resto risaputa. Ad ogni modo il dibattito che si è aperto è interessante: c'è da sperare che cambi qualcosa nell'area di centrodestra, appiattita sulle partite Iva. A proposito, a quando l'arrivo di un bel settimanale con tutte queste grandi firme?

  • Inserito da Lakota il 21/06/2012 09:38:43

    No è mai esistito storicamente un fascismo di sinistra. E' esistita - e esiste - invece una Sinistra Fascista, così come una Sinistra Comunista, una Sinistra Socialista, una Sinistra Anarchica. C'è poco da dire, Pennacchi ha ragione da vendere.

  • Inserito da Bonificato da Pennacchi il 20/06/2012 14:47:18

    Bravo Pennacchi! Ribadisce la sua tesi più volte sostenuta (in Fascio e Martello per esempio), peccato consenta la scelta tra la Perina e Cardini, non li vedo fungibili, sia detto con rispetto.

  • Inserito da Seym.Levin il 20/06/2012 11:25:39

    Ci voleva un fascio-comunista ad indicare la rotta per gli orfani di Bombacci. Ha ragione Pennacchi. La vera natura del fascismo è quella di sinistra: non facciano confusione Veneziani e gli altri; scelgano definitivamente tra la nostalgia 'revanchista e repubblichina' ed il liberalismo; tra lo statalismo assistenzialista e corporativista ed il libero mercato. Ma non ci vengano a raccontare che tornare ad Itaca significa andare a destra...

  • Inserito da Loredana il 20/06/2012 09:42:15

    Con questo articolo ho aggiunto un altro capitolo al mio personale corso di studi in politica, che a questo punto potremmo dedicare a Itaca. Ora, vedo che c'è un problema di cartografia. E questo è un problema che da sempre affligge l'umanità, la collocazione esatta delle cose. Chiediamolo a Colombo. Tuttavia, in questo caso, comincia a sorgermi un sospetto piuttosto inquietante: e se Itaca fosse l'Isola Che Non C'E'...?

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